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[Lo scenario] Ecco qual รจ la kryptonite per mercati

Restano ben pochi motivi per essere ottimisti sull’economia e sui mercati. La pensa cosรฌ Nikolaj Schmidt, Chief International Economist di T. Rowe Price, che parla di una combinazione kryptoniana sui mercati.

“I trend che hanno reso difficile la prima metร  del 2022 non si sono purtroppo attenuati dopo l’estate. I dati suggeriscono che le speranze di crescita economica si fanno sempre piรน flebili. Siamo davvero sull’orlo di una recessione globale.

Nel frattempo, le banche centrali in tutto il mondo hanno deciso di affrontare una sfida quasi esistenziale: l’inflazione deve scendere e deve farlo ora”, evidenzia l’esperto.

Si sono cosรฌ creati forti contrasti: “da un lato, previsioni piuttosto fosche per l’economia globale, dall’altro, banche centrali con un atteggiamento da falco.

In questi ultimi tempi turbolenti, i luoghi in cui rifugiarsi sono stati davvero pochi: tutte le principali asset class sono state colpite da perdite evidenti”, ricorda l’economista, secondo cui “dovremo sopportare prospettive cupe per qualche tempo.

L’economia globale รจ stata colpita da una serie di shock sistemici. Il problema di questi colpi cosรฌ profondi รจ che si sono consolidati e che i postumi potrebbero durare a lungo”.

Per Schmidt la sfida principale รจ rappresentata dalle banche centrali stesse e dagli strumenti che hanno utilizzato finora contro l’inflazione: “il loro pieno effetto puรฒ richiedere molto tempo per manifestarsi e puรฒ essere difficile prevedere per quanto tempo continueranno a pesare sull’economia.

Mi aspetto che ci vorranno alcuni trimestri prima di sentire tutto il peso delle scelte fatte finora dalle banche centrali. A ciรฒ si aggiunge la tragica guerra in Ucraina, che ha portato a un aumento dei prezzi delle materie prime, che hanno eroso il potere d’acquisto di famiglie e imprese e hanno spinto le banche centrali a stringere le maglie”.

Per l’esperto nel breve periodo “la decisione della Russia di tagliare le esportazioni di gas verso l’Europa costringerร  a un razionamento dell’energia nel continente.

Ritengo che lo scenario piรน probabile sia quello di diversi anni con una fornitura di energia significativamente inferiore, il che spesso equivale a una mancata crescita.

Mi aspetto quindi una recessione in Europa e, poichรฉ l’Ue rappresenta circa il 17% del Pil mondiale, gli effetti potrebbero essere anche globali”.

Passando alla Cina, “ci sono anche sfide significative per la crescita. Una di queste รจ la politica di tolleranza zero nei confronti del Covid; un’altra รจ la decisione di ripulire il settore immobiliare del Paese, che si trova in difficoltร .

Non รจ un compito da poco: se si contano le parti dell’economia che dipendono dal settore, l’immobiliare rappresenta il 25-30% del Pil.

Se guardiamo agli Stati Uniti, la Fed รจ stata molto chiara nel suo obiettivo: l’inflazione deve essere controllata, quasi ad ogni costo, e una recessione non รจ un prezzo troppo alto da pagare.

Ciรฒ significa che ora ci troviamo in una situazione in cui la stessa banca centrale statunitense sta consapevolmente guidando il Paese verso una recessione”, prosegue l’economista.

“Con il rischio di semplificare eccessivamente uno scenario piuttosto complesso”, per l’esperto “il prezzo del denaro – i tassi di interesse – sale, la crescita รจ in calo.

Gli asset di rischio (come le azioni) preferiscono denaro a buon mercato e crescita elevata. quasi superfluo dirlo, ma le dinamiche attuali sono qualcosa di simile alla kryptonite per i mercati”.

L’economista si chiede se ci siano segnali positivi: “si puรฒ forse trarre conforto dal fatto che l’umore รจ giร  cosรฌ cattivo che non puรฒ peggiorare di molto – e che gli investitori hanno giร  venduto cosรฌ tanto nel 2022 che dovrebbero esserci almeno meno venditori sul mercato rispetto a prima.

Forse, in una situazione del genere, non sono necessarie tante buone notizie per creare una rimonta degli asset di rischio.

Piรน in generale, si puรฒ dire che se l’inflazione ha davvero raggiunto il suo picco – e se allo stesso tempo la crescita rallenterร  al ritmo che mi aspetto – allora forse possiamo aspettarci toni leggermente piรน morbidi da parte delle banche centrali. In questo caso, il fattore decisivo รจ soprattutto il calo dei prezzi di molte materie prime.

Se questo fenomeno continuerร , il potere d’acquisto delle famiglie aumenterร  e la pressione sulle banche centrali diminuirร  di conseguenza”.

“Se si mettono insieme tutti i pezzi, il quadro รจ purtroppo – anche se ci sono deboli segni di luce – molto, molto buio. La tempesta infuria e la strategia giusta รจ quella di mantenere un approccio conservativo. Rimanere in disparte e aspettare i tempi migliori che prima o poi arriveranno.

Purtroppo, ritengo che potremmo assistere ad almeno un paio di false albe – come la rimonta azionaria di quest’estate – prima di toccare davvero il fondo di questo ciclo, che vedremo solo quando le banche centrali cambieranno rotta o la crescita si rimetterร  in moto”, conclude Schmidt.

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