L’attuale tasso di inflazione determina ricadute di 3.456 euro annui a famiglia. Lo riferisce Federconsumatori commentando i dati Istat in base ai quali l’inflazione a dicembre 2022 si attesta a 11,6% mentre il tsso annuo è all’8,1%.
“Un dato già di per sé allarmante, che incide, come sottolinea lo stesso Istituto di Statistica, soprattutto sulle fasce più deboli e sui nuclei meno abbienti. Segno, questo – prosegue Federconsumatori – che le disparità nel nostro Paese crescono ulteriormente”. Cosiderando anche la “marcata riduzione dei coonsumi, persino alimentari”, come risulta dall’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori “si conferma urgente e necessario un intervento del Governo teso a sostenere la domanda interna, attraverso concrete misure di aiuto alle famiglie, specialmente quelle meno abbienti. Ecco perché torniamo a rivendicare la necessità di provvedimenti utili a sostenere il peso delle bollette e del caro-carburanti, a partire dalla sospensione dei distacchi per morosità, dalla previsione di una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, dalla costituzione di un Fondo contro la povertà energetica e dal contenimento del costo dei carburanti”.
I dati sul territorio nazionale
I dati Istat sui prezzi dei beni al consumo indicano che l’accelerazione dell’inflazione, che caratterizza il 2022 (+8,1% la media d’anno), si riscontra in tutte le aree geografiche e in tutte le regioni, tra le quali vede in testa la Sicilia (+9,7%) e in coda la Valle d’Aosta (+6,9%).
Tutte le ripartizioni geografiche registrano un’inflazione sostenuta e in accelerazione rispetto a quella del 2021: le Isole (da +2,2% nel 2021 a +9,7%), il Nord-Est (da +2,0% a +8,6%), il Sud (da +2,1% a +8,2%), il Centro e il Nord-Ovest (da 1,7% per entrambe rispettivamente a +7,9% e a +7,8%, al di sotto, quindi, del dato nazionale).
A livello regionale sono undici le regioni (Sicilia, Trentino-Alto Adige, Sardegna, Liguria, Abruzzo, Puglia, Umbria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana) nelle quali l’inflazione del 2022 risulta più ampia di quella nazionale; in Calabria è pari al dato nazionale, mentre si attesta al di sotto la crescita dei prezzi al consumo nelle restanti otto regioni (Campania, Lombardia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Basilicata, Valle d’Aosta).
Nel solo mese di dicembre scorso, indica inoltre l’Istat, l’inflazione si conferma al di sopra del dato nazionale (+11,6% su base annua) nelle Isole (in rallentamento da +14,1% a +13,9%) e al Sud (stabile a +11,7%), mentre è al di sotto al Nord-Est (in decelerazione da +11,8% a +11,5%), al Nord-Ovest (stabile a +11,4%) e al Centro (in rallentamento da +11,5% +11,0%).
Tra i capoluoghi delle regioni e delle province autonome e tra i comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti, l’inflazione più elevata si osserva a Catania (+14,7%), Palermo (+14,6%) e Messina (+13,9%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Potenza (+9,2%) e Aosta (+8,5%).








