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L’Europa è schiacciata tra Putin e Trump: la divisione politica europea non serve a nulla | L’analisi di Andrea Bonanni

Su Repubblica Andrea Bonanni commenta l’accordo trovato tra socialisti e popolari sulla nuova Commissione Ue.

I vicepresidenti della Commissione europea saranno dunque approvati in blocco, compreso il meloniano Fitto, compresa la socialista spagnola Ribera.

Il governo Meloni tiene il punto.

Porta a casa una delle sei vicepresidenze della Commissione: una poltrona che non conta nulla quando ci si è seduti sopra, ma da cui avrebbe fatto malissimo essere sloggiati per indegnità politica.

Ursula von der Leyen esce vincente e farà una dichiarazione per confermare che il perimetro politico della maggioranza europea resta delimitato dall’alleanza tra popolari, socialisti e liberali, senza che la vicepresidenza a Fitto alteri questo equilibrio.

Tutti faranno finta di crederle. Ma è evidente che non sarà così.

Perché gli eurodeputati meloniani si uniranno alla maggioranza nel votare la fiducia alla Commissione, allargando il perimetro politico su cui può contare von der Leyen.

Ma la verità è che la mini-crisi politica andata in scena al Parlamento europeo ha offerto uno spettacolo miserabile di una rissa da cortile scoppiata senza reali motivi mentre è in corso una guerra ben più vasta e incombente.

Per la prima volta nella sua storia, l’Europa si trova stretta tra due fuochi.

A Est c’è Putin, con le sue migliaia di testate atomiche, con i soldati nord-coreani arrivati in suo soccorso, con l’offensiva in Ucraina che guadagna terreno.

A Ovest c’è Trump, che predica una guerra commerciale contro la Ue, che minaccia di sganciarsi dalla Nato e che potrebbe aspira a concludere un accordo con Putin sulla testa, e sulle spalle degli europei.

Entrambi, dichiaratamente, vogliono la fine della Ue.

Entrambi hanno fedeli alleati in continua crescita tra i partiti populisti e sovranisti europei, e si preparano ad usarli.

Nei prossimi anni, è chiaro che l’Europa dovrà combattere per sopravvivere una doppia battaglia, sia sul fronte diplomatico e militare esterno, sia su quello politico e culturale interno.

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