Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

L’Europa e Londra più vicine | L’analisi di Danilo Taino

Londra e l’Europa ora sono più vicine”.

Così Danilo Taino sul Corriere della Sera: “È stato strano – scrive l’editorialista – vedere le stelle della Bandiera dell’Europa e le croci intrecciate della Union Jack al fianco, ieri, durante la conferenza stampa di sir Keir Starmer, Ursula von der Leyen e António Costa”.

Taino continua spiegando che “non è insomma la fine della Brexit. Si può però dire che è l’inizio della post-Brexit, una svolta che chiude il periodo cominciato con il referendum del 2016. «Un reset», ha detto Starmer.

Ci sono insegnamenti da leggere nei motivi dell’accordo: sui cambiamenti radicali  in atto nel mondo, sulla qualità del populismo, sulla capacità di attrazione della Ue, sul ruolo della Gran Bretagna.

Sugli errori dei governi di Londra e dell’Europa in nove anni spesso astiosi. E sulle opportunità politiche ed economiche che si aprono.

Il primo ministro britannico si è preso un rischio politico con il passo che ha compiuto.

“L’evoluzione internazionale data dall’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca – dice Taino – ha spinto Londra, Bruxelles, Parigi, Berlino, Roma ad accelerare i tempi.

Nei contenuti, l’accordo non è rivoluzionario. È però fortemente politico: segna la volontà di rilanciare i rapporti e la necessità di cooperare, a cominciare da Difesa e Sicurezza.

Poco tempo fa non era ovvio.

Ora, il primo ministro britannico dovrà vendere l’accordo al Paese.

Non che i britannici siano felici della Brexit.

Ciò nonostante, l’opposizione è già in armi contro l’accordo.

Quel che la Brexit conferma, però, è che il populismo ha certo radici nei problemi della popolazione e nell’insoddisfazione diffusa ma una volta alla prova fatica a mantenere le promesse.

Una seconda conferma della svolta di ieri è la capacità di attrazione della Ue: grande mercato economico (nel quale Londra per ora non rientra), certezza del diritto, robusto soft-power e ora voglia di cambiare.

Sia il Regno Unito sia l’Unione europea si trovano per default a dovere svolgere un ruolo maggiore e più assertivo nel mondo, date le politiche dell’Amministrazione Trump.

L’apertura reciproca annunciata ieri, dunque, può portare con sé opportunità, se verrà coltivata e sviluppata”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.