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L’esordio (in ritardo) del 5G: «2021 anno della rivoluzione delle videochiamate»

Doveva essere l’anno del lancio del 5G a livello globale, in realtà il 2020, appena passato, è stato costretto a rimandare di poco a causa della pandemia. Una rivoluzione digitale, quella del 5G, che come prima esperienza “nativa” comprenderà le videochiamate o la telemedicina. Di questo e molto altro si parlerà e, soprattutto, si mostrerà al Consumer Electronic Show (Ces) di Las Vegas, che si svolgerà dall’11 al 14 gennaio eccezionalmente in versione online. Sarà la prima vera e propria possibilità per le aziende di mostrare le proprie app 5G al grande pubblico.

In Italia la tecnologia 5G è ancora troppo dipendente dalla vecchia generazione 4G, con velocità raggiunte dai vari operatori abilitati al 5G che sono quelle promesse, ma con un’assenza di applicazioni tali da trarre reali benefici dalla rete, come per quella che sarà appunto la prima vera esperienza “nativa” con il 5G, riguardo le videochiamate.

A riguardo, la società di analisi Opensignal prevede un boom delle piattaforme di videocomunicazione, soprattutto quelle di gruppo, oggi in grado di supportare solo un numero ridotto di partecipanti con flussi in alta definizione. «La videochat mobile esisteva ben prima del Covid-19, ma l’esperienza del 2020 ha evidenziato una maggiore pressione sulla capacità della rete di supportare più utenti connessi contemporaneamente».

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