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Le politiche green e il nodo dei costi | L’analisi di Paolo Balduzzi

Paolo Balduzzi sul Messaggero parla di politiche green e nodo dei costi:

“I cittadini europei – scrive – non sono mai stati convinti come in questo periodo che la questione del cambiamento climatico sia grave e che debba essere affrontata. Oltre l’80% degli stessi, inoltre, dichiara di sostenere gli obiettivi del cosiddetto ‘Green deal’, il complesso di riforme dell’Unione europea che ha come obiettivo quello di raggiungere emissioni nette di anidride carbonica pari a zero entro il 2050. Tale affermazione si riferisce ai risultati dell’Eurobarometro di qualche settimana fa. Che, a sua volta, conteneva interviste realizzate tra febbraio e marzo, non esattamente i mesi più roventi dell’anno.

Anche di fronte a una tale e decisa presa di posizione, tuttavia, è facile osservare un comportamento elettorale non sempre coerente. Anzi: capita spesso che siano proprio i partiti più critici verso il Green deal a ottenere un maggiore consenso.

Una possibile spiegazione è che esprimere delle posizioni di principio è totalmente gratuito mentre l’implementazione di una piattaforma politica così impegnativa risulta estremamente costoso. E questo – aggiunge Balduzzi – sia in termini di spesa privata, come per esempio la necessità (forzata) di cambiare automobile o di ristrutturare la propria abitazione, sia in termini di spesa pubblica. La quale, anche se in maniera meno visibile, analogamente impoverisce le tasche degli stessi cittadini. In particolare, del sempre più tartassato ceto medio.

Tra qualche centinaio di euro all’anno e qualche migliaio c’è ovviamente una bella differenza. E se le imposte hanno il pregio di essere, almeno sulla carta, progressive (purtroppo non sempre è così), altre spese, come quelle per un’automobile, sono fisse. E quindi regressive. Cioè pesano di più sulle persone meno abbienti.

Quello che succede infatti, è che interrogati sulle azioni intraprese, i cittadini europei affermano di aver ‘migliorato la raccolta differenziata’ o ‘diminuito i consumi energetici’ mentre sono pochi, pochissimi quelli che hanno ‘cambiato automobile’.

Si potrebbe forse suggerire all’Eurobarometro di integrare la prossima indagine con la seguente domanda: quanto sei disposto a spendere, ogni anno, per realizzare gli obiettivi europei? La sfida climatica è troppo importante: affrontarla pervasi da senso di colpa è perdente sin dall’inizio”.

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