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[L’analisi] Le Monde contro Macron: «Sbagliate quelle parole contro i No Vax»

“Il clamore suscitato dalle parole del presidente della Repubblica tenute martedì 4 gennaio davanti a un panel di lettori del parigino che lo interrogavano, in particolare, sull’emergenza sanitaria, è all’apice della trasgressione. “I non vaccinati, voglio proprio farli incazzare”, ha esordito Emmanuel Macron, utilizzando il registro della “parolaccia” per condurre un attacco frontale contro questa categoria di cittadini vaccinabili ma rimasti fino ad ora sordi a tutte le ingiunzioni”.

Lo scrive il quotidiano Le Monde analizzando e criticando la sortita di Macron.

“Sono circa 5 milioni, difficilmente rappresentano più di una minoranza dell’8%, ma una minoranza che pesa sulla crescente esasperazione del resto della popolazione: il personale medico stremato da due anni di epidemia, vede approdare nei servizi di rianimazione pazienti che sarebbero potuti fuggire se fossero stati vaccinati. Per lo stesso motivo, pazienti affetti da altre patologie subiscono operazioni di deprogrammazione, a volte per la seconda o terza volta. Finché il vaccino non esisteva, le dimissioni erano d’obbligo. Ora la rabbia sta ruggendo. In fondo non possiamo che essere d’accordo con il Presidente della Repubblica nel voler aumentare la pressione sui non vaccinati”.

“Il senno di poi è ora sufficiente per giudicare che il vaccino non è solo un’opportunità, ma l’arma migliore per combattere collettivamente contro l’epidemia. Coloro che gridano alla “dittatura” hanno i paraocchi colpevoli. Fingono di ignorare che in democrazia la libertà individuale finisce dove mette in pericolo la vita degli altri. Sul modo, è un altro discorso” sottolinea Le Monde. 

“Può un Presidente della Repubblica, garante dell’unità della nazione, dare la sensazione di voler ostracizzare alcuni suoi concittadini dicendo: “Quando la mia libertà minaccia quella degli altri, divento irresponsabile. Un irresponsabile non è più cittadino”? 

“Un difensore della lingua francese, mobilitato sulla scena internazionale per rallentarne il declino, dovrebbe rinunciare alle sottigliezze della lingua castigata per mettersi alla portata dell’ira popolare? Assunto come tale, le parole del presidente della Repubblica sono quelle di un quasi-candidato che cerca di monopolizzare la scena mediatica e dar battaglia ai suoi avversari. Nel mirino c’è Jean-Luc Mélenchon, che sta conducendo una lotta frontale nell’Assemblea nazionale contro il pass per il vaccino, ma anche e soprattutto i repubblicani eletti, a disagio con l’argomento. La loro candidata, Valérie Pécresse, ha assicurato che non si opporrà all’adozione del disegno di legge, ma, dall’inizio delle sessioni pubbliche, sono aumentati i tentativi di intralcio da parte del gruppo, che vuole dare battaglia al presidente della Repubblica. Spingendo il più possibile le critiche contro i non vaccinati, il Capo dello Stato prende di mira anche i funzionari eletti tentati di sostenerli” scrive Le Monde. 

“Trasforma la gestione della crisi sanitaria in un dibattito politico sul limite dei diritti delle minoranze in una democrazia. In tal modo, prende in parola i populisti, al punto da adottare il loro tono dirompente e la postura aggressiva. Il prestito crea disagio, però, perché contrasta nettamente con quanto il presidente ha cercato di fare in questi mesi: allentare le tensioni e far avanzare il più possibile il “campo della ragione”. Sulla vaccinazione, né gli argomenti razionali né i risultati osservati hanno superato un quadrato di irriducibile spesso molto antirazzista. È anche di questo fallimento che Emmanuel Macron ha dovuto tenere conto prima di lanciare l’offensiva”.

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