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[L’analisi] Pozzallo, da porto dei migranti a motore economico della Sicilia

Il porto di Pozzallo è la leva economica della Sicilia orientale: nel 2021 ha movimentato un milione e 800 mila tonnellate di merci, con un +6,36% rispetto al 2020. E pure nel settore turistico i numeri sono importanti: 175.000 passeggeri con un +56% rispetto al 2020 e dati in crescita ulteriore per il 2022 per il raddoppio dei catamarani da e per Malta (autocarri imbarcati +83,57% rispetto al 2020 e +77,91% le autovetture. Questi sono i dati snocciolati dal sindaco della città nel ragusano, Roberto Ammatuna. «Il porto di Pozzallo» dice «ha un trend di crescita e dati positivi come nessun altro porto siciliano e che sia stato inserito nel sistema portuale della Sicilia orientale è un fatto certamente positivo ma vanno evidenziati anche quelli negativi: noi vogliamo avere voce in capitolo».

Facciamo qualche passo indietro seguendo il ragionamento del primo cittadino di Pozzallo. «Pozzallo è un porto regionale che transitando nel sistema portuale diventa di competenza statale» spiega Ammatuna «e che lo Stato punti sulla portualità è molto positivo; siamo al centro del Mediterraneo ma captiamo solo una piccola parte del traffico delle grandi navi che da oriente vanno verso il nord Europa: ecco perché con timidezza lo Stato decide di potenziare in “sistemi” che possano competere con Marsiglia, Barcellona, il Pireo, per dare qualche esempio».

Ciò che lamenta il primo cittadino di Pozzallo è che nell’organismo di gestione del sistema portuale della Sicilia orientale del quale il porto della sua città è entrato a fare parte – assieme a Catania e Augusta – non possa essere nominato un rappresentante di Pozzallo. Nel 1994 l’allora ministro Del Rio crea i sistemi portuali definendone anche gli organismi di gestione: «Una grande occasione di sviluppo nella quale Pozzallo può costituire una grande risorsa di crescita non solo per il nostro territorio ma per il sistema intero a cui appartiene», ma per norma non può avere un suo rappresentante.

«Prendiamo il nostro sistema, quello che ci vede uniti a Catania e Augusta. Il presidente del sistema portuale della Sicilia orientale» dice Ammatuna all’AGI «viene nominato dal Ministero delle Infrastrutture, poi c’è un rappresentante della città metropolitana, che è Catania e un rappresentante di Augusta in quanto ex sede di autorità portuale. Ai tre si aggiungono un rappresentante della Regione e uno dell’autorità marittima. Solo se un porto coincide con un capoluogo di provincia può avere un suo rappresentante e noi non lo siamo. E in questo modo resta scoperto l’intero territorio ragusano». Un problema che a detta di Ammatuna riguarda altri porti assorbiti dai “sistemi” e che si trovano nella condizione analoga a quella di Pozzallo.

«Che Pozzallo sia rientrato nel sistema portuale della Sicilia orientale è un’ottima notizia anche di sviluppo» dice il sindaco di Pozzallo. «Le scarse possibilità della Regione non sono paragonabili alle risorse che lo Stato ha messo a disposizione per lo sviluppo portuale e il fatto che Pozzallo sia passato da porto regionale a competenza statale è positivo. Non è però giusto lasciare fuori un intero territorio dalla gestione». La soluzione è quella di modificare la legge 84/94.

«Su questo punto avvieremo un opera di sensibilizzazione ai nostri parlamentari perché è un problema non di colore politico ma che riguarda tutto il territorio ibleo» dice Ammatuna «per modificare un articolo della legge includendo la rappresentanza delle città che hanno un porto inserito nel sistema». L’Ufficio regionale per le gare d’appalto di Ragusa ha avviato la procedura negoziata da 4,2 milioni di euro per affidare i lavori di manutenzione straordinaria del porto di Pozzallo. «Avevamo recuperato e stanziato oltre 4 milioni di euro» ha detto l’assessore uscente alle Infrastrutture, Marco Falcone «per dare una concreta risposta alle aspettative dei cittadini e degli operatori di uno dei porti più importanti di Sicilia, purtroppo a lungo trascurato ma con noi tornato centrale nella strategia portuale isolana».

«L’iter sta andando avanti e presto la Regione affiderà i lavori, restituendo funzionalità e sicurezza al porto di Pozzallo. Come da impegno assunto, nessuno degli investimenti della Regione in programma per questa infrastruttura viene messo in discussione dal cambio di gestione del porto». Il termine per la presentazione delle offerte è fissato per il prossimo 7 novembre. Un altro intervento è in fase di progettazione e il valore è di 77 milioni di euro con o Fondi di Coesione: riguarderà la definizione della imboccatura portuale, e la diga di sottoflutto a protezione dei bacini commerciale e turistico. «Ci stiamo lavorando, siamo in fase di progettazione, manca poco alla esecutività» conclude Ammatuna «e una volta completato il progetto verrà prima inviato alla Regione che lo manderà al Ministero della Transizione ecologica per la valutazione di impatto ambientale».

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