Abbiamo le risorse, sta a noi metterle a frutto. A dirlo è Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che sprona la politica a sfruttare al più presto i 10 miliardi destinati al territorio della sua regione. Ferrara, cinquantotto anni, catanzarese, presiede un gruppo i cui interessi spaziano dall’editoria all’impiantistica industriale fino al digitale. Alla sua associazione aderiscono 2.000 imprese con decine di migliaia di dipendenti. Condivide i temi portati all’attenzione dei sindacati nazionali dal governatore Roberto Occhiuto in occasione dell’incontro svoltosi a Roma, ma invita a stringere i tempi della spesa pubblica
Il tempo di realizzazione delle opere
«Abbiamo» dice conversando con l’AGI «3,7 miliardi del Por e 3,7 miliardi già territorializzati del Pnrr, esclusi bandi ed avvisi. Arriviamo facilmente intorno ai 10 miliardi di euro. Poi ci sono i contratti di programma, i Cis, la quota del 34%. Il tema è: del Por 2014-2020 sono stati messi a terra solo il 38% delle risorse, molte delle quali oggetto di contenzioso. Qui non c’è un problema di risorse» sottolinea «ma c’è un problema di capacità di metterle a terra nell’ambito di un disegno preciso di sviluppo produttivo che vada ad orizzontare un obiettivo ben preciso».
«Le misure vanno stabilite secondo un’agenda e un cronoprogramma precisi compatibili con le risorse disponibili. La questione temporale» sostiene Ferrara «è fondamentale soprattutto per una regione come la nostra che deve ridurre i divari e deve correre più delle altre regioni per raggiungerle; non basta andare alla stessa velocità. Il futuro, dunque, è nelle nostre mani. Serve un’azione forte di monitoraggio e di vigilanza nei confronti del Governo sulle grandi opere, però poi dobbiamo essere noi a dimostrare di essere bravi e capaci nel mettere a frutto le risorse».
Le priorità
A Roma Occhiuto e i sindacati hanno messo a punto cinque priorità da portare all’attenzione del Governo: rifacimento e ampliamento della strada statale jonica; sviluppo e finanziamento delle Zes, e in particolare di quella incidente sul porto di Gioia Tauro; risorse certe per avere una linea ferroviaria ad alta velocità fino a Reggio Calabria; possibilità di investire più facilmente e con meno vincoli burocratici sulla produzione di energia da fonti rinnovabili a cui si aggiunge lo sblocco delle assunzioni e l’assorbimento del bacino dei precari per la sanità. «Noi queste questioni» risponde Ferrara «le avevamo già ampiamente sollevate alla presenza sia di Occhiuto sia del presidente di Confindustria Bonomi durante la nostra assemblea».
Le infrastrutture
«Abbiamo posto l’accento sulla questione della competitività infrastrutturale, della logistica avanzata e delle infrastrutture digitali come elementi fondamentali per creare un habitat naturale affinché le imprese possano esprimere le loro potenzialità. Mi fa piacere che i sindacati abbraccino questa visione. Senza le infrastrutture necessarie non si può sostenere un’economia competitiva». Ma, avverte Ferrara «nel Pnrr non ci sono né la statale 106, né l’alta velocità, né gli aeroporti. L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria non è nel Pnrr. C’è solo un piccolo lotto che arriva fino a Battipaglia, con una deadline al 2030».
«Su questi temi ci siamo da tempo. Sono temi storici su cui occorre farsi sentire con la voce grossa. C’è dunque» dice il presidente degli industriali calabresi «una questione nazionale che va attenzionata, ma ci sono anche una questione regionale e una questione temporale. Le gradi opere» continua «non saranno realizzate subito, ci vorranno anni. Noi abbiamo l’esigenza di risolvere i problemi e di farlo immediatamente». Per esempio, occorre un apparato burocratico capace di gestire le grandi risorse comunitarie che stanno arrivando in Calabria.
«Abbiamo posto» puntualizza «la questione all’attenzione del Governo e alla Regione. Diamo atto al presidente Occhiuto di avere risposto positivamente alla richiesta di un centro di competenza che possa affiancare le amministrazioni periferiche. Occhiuto ha messo in campo Fincalabra. Vedremo se questo basta. Il Pnrr costituirebbe un volano importantissimo» sostiene «soprattutto per il mondo delle costruzioni».








