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Pietro Labriola (neodirettore Tim): «Cambiare l’azienda insieme»

Cambiare l’azienda «insieme». Questo è il messaggio che il neodirettore generale di Tim, Pietro Labriola, ha voluto trasmettere agli oltre 40mila dipendenti del Gruppo attraverso un videomessaggio. «Insieme» aggiunge «è la parola chiave». Labriola si è insediato da pochi giorni a seguito dell’uscita di scena dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi lo scorso 30 novembre, da cui ha ricevuto la carica di direttore generale, mentre le altre deleghe sono state conferite al presidente Salvatore Rossi. Ed è proprio quest’ultimo che guida il comitato ad hoc costituito lo scorso 26 novembre per esaminare la manifestazione di interesse di Kkr su Tim.

Al lavoro anche il Lead Independent Director, Paola Sapienza, e i consiglieri Paolo Boccardelli, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli, che entro il week end dovrebbero decidere quale banca d’affari affiancherà il Gruppo nell’esaminare il dossier. Tra i nomi che circolano figurano in particolare quelli di Bank of America, Barclays e Banca Imi (Intesa Sanpaolo), ma non sono da escludere sorprese. Configurato per essere uno strumento agile e di consultazione continua, il comitato si è riunito ieri insieme ai comitati nomine e di controllo, e si aggiorna in queste ore per procedere con l’incarico alle banche d’affari.

Quanto al nuovo direttore generale Labriola, già amministratore delegato di Tim Brasil, ha esordito nel saluto ai dipendenti chiamandoli “colleghi” e ricordando i «momenti entusiasmanti e un po’ meno entusiasmanti della vecchia Telecom Italia» condivisi con loro prima di partire per il Brasile, dove conserva la carica di amministratore delegato. In un mercato che «sta cambiando» con una «competizione sempre più accesa e complessa», sottolinea il manager, le telecomunicazioni «prima erano al centro di tutto» ora invece hanno «tanti business ancillari che vanno ad erodere parte del business con una forte velocità di innovazione e un cambiamento tecnologico sempre più rapido».

«Nessuno di noi» sottolinea «è in grado da solo di cambiare la nostra azienda. Insieme è la parola chiave». A questa si deve aggiungere la «massima attenzione al cliente» che «decide dove stare e il futuro della nostra azienda». Sempre il cliente, spiega, «decide il futuro dei nostri ricavi». Per questo ad ogni dipendente viene richiesta la «massima attenzione sulle esigenze del cliente e sulla capacità di fornire un servizio di qualità».

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