Nel panorama nazionale di aziende di servizi pubblici locali il Sud è sottorappresentato. A rivelarlo è una ricerca di Cgil e Ires Veneto, secondo cui il Sud, 34% della popolazione nazionale, ha 10 aziende, che rappresentano il 20% del campione, con fatturato totale di 2 miliardi di euro su 50 (4%).
Il Nord (46% della popolazione) ha il 46% delle aziende che fatturano il 60% del totale, mentre il Centro (20% della popolazione) ha il 24% delle aziende che fatturano il 15% del totale. Il confronto con altre parti d’Italia conferma la modesta dimensione delle aziende meridionali: solo una supera il mezzo milione di euro di fatturato. La frammentazione dei gestori è molto elevato specialmente nell’Igiene Urbana e nel Trasporto Pubblico Locale, mentre l’eccezione del Servizio Idrico è dovuto ai grandi gestori regionali in Puglia, Sardegna, Basilicata. Lo studio sottolinea che «non si riscontra una progettualità, a livello di Regioni o di Comuni, volta a costruire soggetti di dimensioni e capacità adeguate».
Per quanto riguarda gli aspetti economico-patrimoniali, tutti gli indicatori evidenziano diffuse situazioni di fragilità. Al Sud si palesa infatti una bassa redditività: le aziende del Sud hanno circa 26 milioni di utili medi annui (bilanci 2014 – 2019). Nove aziende su trenta (pari al 30%) hanno chiuso più di tre esercizi su sei in perdita, oppure hanno registrato più di 10 milioni di saldo netto negativo, o non hanno ancora presentato il bilancio 2019. Il livello dei crediti è elevato: le aziende del Sud hanno un rapporto medio dei crediti sul valore della produzione del 119%. Il 30% delle aziende è strutturalmente a rischio: tre ha un rapporto crediti/ricavi tra il 150 e il 200%, sei superiore al 200%. La capitalizzazione è relativamente bassa: le aziende meridionali hanno un rapporto medio tra patrimonio netto e valore della produzione del 51%. Il 37% ha un patrimonio netto inferiore al 20% dei ricavi: cinque hanno un rapporto tra il 10 e il 20%, sei inferiore al 10%.
La capacità di investimenti è modesta. Lo stock di immobilizzazioni delle aziende del Sud è di 3,7 miliardi, della Toscana 3,6 miliardi, del Nord 30,4 miliardi. Gli investimenti netti annui al Sud sono stati 49 milioni (pari al 7%), in Toscana 179 milioni (33%), al Nord 1 miliardo (20%). Nel 2019 gli investimenti nel settore idrico sono stati al Sud 26 euro/abitante contro una media nazionale di 44 euro/abitante.








