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La pax trumpiana | L’analisi di Rocco Cangelosi

Non è escluso che Trump riesca alla fine a ottenere quel Premio Nobel per la Pace da lui fortemente ambito e che, secondo le sue valutazioni, era stato concesso ingiustamente al suo predecessore Barack Obama nel 2009.

Lo ha proposto ufficialmente il presidente congolese Felix Tshisekedi dopo la firma a Washington dell’accordo di pace con il Rwanda, che mette fine, almeno per il momento, a un conflitto tribale annoso e sanguinoso nel cuore dell’Africa.

In Medio Oriente l’attacco ordinato dal presidente americano ai siti nucleari iraniani, in supporto ai bombardamenti israeliani, è bastato per porre fine a quella che si annunciava come una lunga guerra.

In vista del viaggio a Washington del premier Netanyahu, programmato per lunedì prossimo, Trump ha annunciato che Israele ha accettato il suo piano per una tregua di 60 giorni che spera di imporre ad Hamas in vista di un piano di pace a più lunga scadenza.

Resta il conflitto russo-ucraino la vera spina nel fianco per Trump, che, nonostante i proclami, le minacce, i tentativi di mediazione, non riesce a portare al tavolo negoziale Putin e Zelensky.

Ma il tycoon americano ha trovato un’altra strada per porre fine alla guerra.

La decisione di sospendere la fornitura di missili Patriot per la difesa antiaerea al governo di Kiev rappresenta un vulnus profondo per l’Ucraina, che rischia di trovarsi sguarnita di fronte ai bombardamenti russi con droni e aerei sempre più intensi e frequenti.

Sembra questa l’anticamera della capitolazione, poiché è difficile ipotizzare che i Paesi europei volenterosi riescano a supplire al disimpegno bellico americano.

Potrebbe così terminare anche questo conflitto, di cui Trump è pronto a fregiarsi come uomo della pace nel mondo.

E dato che la società attuale vive dei risultati nell’immediato, poco importa se i successi trumpiani sono effimere rappresentazioni di una realtà virtuale, dietro la quale ribollono situazioni in forte tensione, pronte a esplodere drammaticamente da un momento all’altro.

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