Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

La difesa del Paese dovrebbe unire, non dividere | L’analisi di Carlo Valentini

“Uno dei temi su cui maggioranza e opposizione dovrebbero convergere, anche se apportando qualche propria specificità senza però dividersi sulla decisiva questione di fondo, è quello della difesa del Paese.”

Ne parla Carlo Valentini su Italia Oggi, secondo cui “non sono ammissibili tentennamenti sull’esigenza di avere confini sicuri e di sentirsi al riparo da ogni eventualità. Perciò il dibattito che, a intermittenza, si svolge sulle spese necessarie per una difesa efficace, appare surreale. C’è chi ritiene necessario armarsi perché prevede una guerra alle porte, altri invece pensano di fare proseliti con lo slogan del pacifismo (come se ci fosse chi non auspica la pace) e propongono di alzare bandiera bianca. È emblematico di questo approccio il comportamento rispetto all’Ucraina, che, senza l’approvvigionamento di armi, sta rischiando di essere sopraffatta dalla Russia e nessuno di questi pacifisti si sta ricredendo: l’auspicato (da tutti) anelito di pace può essere barattato con l’indipendenza di un popolo?

Andrebbero posti alcuni punti fermi: l’Italia è un Paese che rifiuta la guerra, la collaborazione con gli altri Paesi europei è fondamentale per garantire la sicurezza del Continente, la Nato deve continuare, col decisivo appoggio americano, ad essere uno scudo protettivo e difensivo, e per questo è utile un maggiore coinvolgimento, anche economico, da parte dell’Ue nella sua gestione. Va aggiunto – prosegue Valentini – che è sbagliato giustificare un riarmo difensivo indicando in Vladimir Putin il pericoloso nemico dell’Europa. Quello che ha commesso in Ucraina è riprovevole e bisogna consentire a Volodymyr Zelensky di non uscire sconfitto, inoltre vanno tenute monitorate le velleità nostalgiche dell’Unione Sovietica da parte del capo del Cremlino. Ma la Russia ha una forte matrice culturale europea che sarebbe sbagliato disperdere e anzi andrebbe valorizzata proprio in un’ottica di pace e senza contraddizioni con la necessità di dotarsi di un’efficace difesa comune. Ad essa l’Italia deve partecipare, forte di una convergenza politica che tralasciando un pacifismo di maniera così come la fobia di un nemico alle porte, dimostri quella maturità che il momento, con le sue tensioni geopolitiche, richiede.”

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.