I banchieri centrali tedeschi vorrebbero una pausa sui tassi a luglio, dopo la riduzione ormai certa di giugno, ma gli altri membri del consiglio Bce preferiscono lasciare ogni opzione aperta e non escludono l’ipotesi di un doppio taglio consecutivo.
François Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia, scrive MF-Milano Finanza, ha sottolineato ieri in un’intervista al tedesco Boersen-Zeitung che è meglio avere la “massima opzionalità” possibile: “A volte leggo che dovremmo tagliare i tassi solo una volta al trimestre, quando sono disponibili nuove proiezioni economiche, e quindi escludere luglio”, ha detto Villeroy.
“Perché mai dovremmo farlo, se decidiamo riunione per riunioni e dipendenti dai dati?
Non dico che dovremmo impegnarci già su luglio, ma manteniamo libertà sui tempi e sul ritmo della riduzione dei tassi”.
Le parole di Villeroy sembrano una risposta a quanto detto nei giorni scorsi dal presidente della Bundesbank Joachim Nagel: “Se c’è un taglio dei tassi a giugno, poi dobbiamo aspettare.
Credo che dovremo aspettare forse fino a settembre”, ha detto a Bloomberg a Stresa.
Anche il membro tedesco del consiglio direttivo, Isabel Schnabel, ha fatto capire di essere contraria a un doppio taglio consecutivo.
La linea dei banchieri centrali tedeschi sta influenzando i mercati che non si aspettano una riduzione a luglio, dopo quella di giugno.
In totale gli operatori prevedono 2-3 tagli quest’anno.
Nagel ha comunque riconosciuto che gli ultimi dati sui salari non sono preoccupanti e che gli stipendi dovrebbero frenare nei prossimi mesi.
Tutti i banchieri centrali europei, tranne quelli tedeschi, preferiscono mantenere le mani libere su luglio e non vogliono sbilanciarsi in anticipo, prima di conoscere l’evoluzione dell’inflazione nei prossimi mesi.
Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo Bce, ha sottolineato: “Mi aspetto una prima mossa per ridurre i tassi alla prossima riunione.
I dati recenti vanno in questa direzione e rafforzano la fiducia che saremo in grado di ridurre l’orientamento restrittivo della politica monetaria.
Poi dovremo discutere, vedremo, dipenderà dai dati”.
Su giugno intanto non ci sono più dubbi.
Villeroy ha parlato di «accordo raggiunto».
I tassi sui depositi sono ora al 4%, mentre il tasso neutrale, quello che non frena né stimola l’economia, è stimato tra il 2% e il 2,5%.
Perciò anche dopo i primi tagli la Bce resterà comunque in territorio restrittivo, comprimendo la domanda.








