Quello che manca sono regole uguali per tutti. Gli Over the top come Whatsapp hanno distrutto intere filiere senza avere gli obblighi di legge che hanno aziende come Tim. Lo ha sottolineato l’ad del gruppo italiano, Pietro Labriola intervenuto alla kermesse di Nicola Porro a Bari, La Ripartenza. “Whatsapp ha distrutto in Europa un’intera filiera industriale che è quella delle telecomunicazioni, non vi ricordate neanche più dei messaggi. Quindi bisogna ridefinire le norme”.
“Il governo americano è stato più lungimirante del governo europeo mentre noi abbiamo messo in piedi la politica dei sette nani dove litighiamo tra un paese e l’altro”.
Per le Tlc ha spiegato Labriola il ragionamento è stato “non faccio il monopolio naturale e metto in competizione e lato telecomunicazioni non siamo più in grado di reinvestire, tutte le aziende sono in crisi, lato energia elettrica no. Inoltre parliamo tutti della esigenza della definizione di politiche industriali. Alla fine dobbiamo definire politiche industriali, dove vogliamo essere tra 5-10 anni”.
“Definiamo e impariamo da ciò che abbiamo sbagliato per non ripeterlo. O ci sono regole uguali per tutti” o non funziona. “Starlink – ha chiesto Labriola – dove paga le tasse, a quali norme è assoggettato? Parliamo di Italia ed Europa ma il livello di competizione non fisico ma virtuale, privacy, fiscalità, logiche di sistema, sono fuori. Oggi chiamate tutti su Whatsapp ma se avete un problema qual è il call center da chiamare? Noi abbiamo un call center che ci costa 240 milioni l’anno”. Stessa cosa ad esempio per Netflix e Disney che non hanno un call center al contrario di Tim Vision.








