“Sono stato felice di avere un’udienza con il Papa. Francesco ha insistito sull’ineguaglianza e il grido dei poveri. Ed è sorprendente che nei Paesi ricchi si tenda a non capire una cosa molto semplice: nessuno uscirà da questa pandemia se una parte del mondo è vaccinata e l’altra non lo è”. Ad affermarlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il dottor John Nkengasong, 62 anni, che dirige ad Addis Abeba i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc).
Il virologo camerunense, collaboratore stretto di Anthony Fauci, ha lavorato più di vent’anni negli Usa ed è stato inserito quest’anno da Time fra le 100 persone più influenti del pianeta. “La cosa più urgente” che si può fare, ha spiegato, “è assicurare che i Paesi che hanno vaccini in eccesso possano redistribuirli nei Paesi in via di sviluppo, subito”.
“Sono stupito dalla mancanza di comprensione nel Nord nel mondo”, ha affermato Nkengasong. “Il solo modo di uscire rapidamente dalla crisi del Covid-19 è una solidarietà forte che sostenga la cooperazione internazionale. Altrimenti non ce la faremo. Si creerà sempre un altro problema”.
“Oggi ci preoccupiamo della variante delta, ma domani non sappiamo quali altre varianti potranno diffondersi. Dunque è nell’interesse dell’umanità assicurarsi che tutto il mondo sia vaccinato”, ha insistito. “Oggi il totale delle vaccinazioni in Africa è intorno al 4%: su una popolazione di circa 1,2 miliardi di persone”.








