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Italia prima in Ue per vendite di articoli sportivi con un giro d’affari del 22% | Il report di Mediobanca

Fra i principali Paesi produttori di articoli sportivi dell’Unione Europea, l’Italia è l’unico con una bilancia commerciale positiva: 644 milioni di euro nel 2023, saldo tra 3.344 milioni di esportazioni e 2.700 milioni di importazioni.

L’Italia, inoltre, registra una bilancia commerciale positiva con i Paesi extra UE di 848 milioni di euro: si tratta del miglior dato europeo, davanti a Polonia (411 mln) e Finlandia (93 mln).

Primario il ruolo del nostro Paese nella mappa esportativa comunitaria: è il primo Paese esportatore di articoli sportivi extra-UE a valore davanti a Francia e Germania, controllando un quinto di tali esportazioni.

In particolare, è leader in cinque specialità: articoli per la ginnastica e l’atletica, calzature sportive, fucili da tiro, abbigliamento per l’acqua e lo sci e pattini; è il secondo esportatore di prodotti sportivi invernali (il comparto winter sports è il più concentrato con Austria, Italia e Francia che cubano il 76,1% delle esportazioni) e di articoli connessi al tennis e il terzo nel settore del cycling.

Germania primeggia in quattro specialità, la Francia in due sole.

È quanto emerge dal primo report sull’industria dello Sport&Outdoor dell’Area Studi Mediobanca che analizza l’andamento del comparto a livello mondiale, europeo e italiano e ne approfondisce la mappa produttiva.

Per l’Unione Europea, invece, risulta negativa sia la bilancia commerciale complessiva (-570 milioni) che quella extra-UE (-2.887 milioni).

Nel 2023 gli Stati Uniti sono il principale Paese di destinazione delle esportazioni comunitarie di articoli sportivi (23% del totale export), seguiti a distanza da Svizzera e Regno Unito (entrambe 12%).

Di contro, l’UE importa principalmente da Cina (40%), Vietnam (18%) e Indonesia (6%).

I numeri della Commissione Europea indicano il nostro Paese come leader per ricavi: il 22% del giro d’affari UE generato dalle aziende manifatturiere di articoli sportivi fa capo all’Italia, che si posiziona sul gradino più alto del podio davanti ad Austria (14,8%), Germania (14,7%) e Francia (12,3%).

Il comparto sportivo italiano presenta una particolarità in termini dimensionali rispetto al resto del sistema industriale nazionale: mentre la media delle nostre imprese è caratterizzata da un giro d’affari più contenuto rispetto a quelle degli altri Paesi europei, il fatturato medio delle aziende manifatturiere italiane di articoli sportivi si attesta sui 3,4 milioni di euro, oltre il doppio della media comunitaria di 1,5 milioni e oltre tre volte quello francese (1,1).

Solo l’Austria ha imprese produttive mediamente più grandi di quelle italiane (8,3).

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