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I paperoni europei si trasferiranno in Italia, ecco perché | L’intervento di Antonio Lanotte, dottore commercialista e revisore legale

L’abolizione del regime fiscale “Res non-dom” a partire dal 6 aprile può avere un impatto rilevante per gli Hnwi (High-Net-Worth Individuals, ossia i super-ricchi) residenti nel Regno Unito e per i Paesi che competono per attrarli, tra cui l’Italia. La normativa “Res non-dom” permetteva ai residenti fiscali britannici che non stabilivano il proprio domicilio nel Regno Unito di essere tassati solo sui redditi di origine britannica, esentando quelli prodotti all’estero. Con la sua abolizione gli Hnwi nel Regno Unito dovranno affrontare un regime fiscale meno favorevole, con tassazione su base mondiale.

Questa normativa consente ai residenti fiscali britannici che non intendono stabilire il proprio domicilio nel Regno Unito di essere tassati solo sui redditi di origine britannica, esentando i redditi prodotti all’estero. Con una durata massima di 15 anni, lo sgravio prevede il pagamento delle imposte a partire dall’ottavo anno, fino a un massimo di 60 mila sterline. Consapevole del rischio di un esodo fiscale verso altre giurisdizioni, il Regno Unito ha introdotto nuove misure che entreranno in vigore contemporaneamente alla fine del regime “Res non-dom”.

Queste includono un nuovo regime fiscale che prevede un’esenzione per i redditi e le plusvalenze di origine estera per coloro che si trasferiscono nel Regno Unito e non sono stati residenti nel Paese nei dieci anni precedenti. Questo regime durerà quattro anni e includerà anche coloro che sono residenti da meno di quattro anni al 6 aprile 2025 e che hanno già beneficiato del regime “Res non-dom”. Inoltre per l’anno fiscale 2025-2026 ci sarà una franchigia del 50% sui redditi di fonte estera, escluse le plusvalenze, per coloro che non si qualificano per il nuovo regime.

Il contesto che circonda l’abolizione del regime “Res non-dom” da parte del governo britannico e l’introduzione di regimi fiscali transitori meno generosi evidenzia il potenziale dell’Italia di diventare una destinazione sempre più attraente per gli individui con un patrimonio elevato (Hnwi) alla ricerca di condizioni fiscali favorevoli. L’Italia emerge come una destinazione sempre più attraente grazie alla stabilità del suo regime fiscale per i neo-residenti introdotto con la Legge di Bilancio 2017. Questo regime offre una tassazione forfettaria di 100 mila euro all’anno, anche se una recente disposizione normativa ha deciso di raddoppiare la flat tax sui redditi esteri dei ricchi espatriati, portandola a 200 mila euro l’anno, sui redditi prodotti all’estero per chi trasferisce la propria residenza fiscale in Italia e non è stato residente per almeno nove degli ultimi dieci anni.

La durata è di 15 anni e può essere estesa ai familiari con un’imposta aggiuntiva di 25 mila euro per ogni membro. Il regime fiscale italiano offre inoltre ulteriori vantaggi, tra cui l’esenzione dall’imposta di successione e donazione per i beni situati all’estero, l’esenzione dall’Iva e dall’Ivie (imposta sul patrimonio immobiliare estero), rispettivamente per gli immobili e i prodotti finanziari detenuti all’estero, e l’esenzione dagli obblighi di monitoraggio fiscale per i beni e i prodotti finanziari detenuti all’estero. In conclusione, l’abolizione del regime fiscale “Res non-dom” nel Regno Unito, che si prevede interesserà circa 55 mila persone, potrebbe portare a un significativo spostamento degli High-Net-Worth Individuals verso altre giurisdizioni con condizioni fiscali più favorevoli. In questo scenario, l’Italia è destinata a registrare un aumento significativo dei trasferimenti nei prossimi mesi, consolidando ulteriormente la sua posizione di destinazione d’elezione per i detentori di grandi patrimoni.

Si prevede che un numero crescente di contribuenti britannici, e non solo, guarderà all’Italia come nuova destinazione, attratti non solo dal regime fiscale favorevole, ma anche dalla qualità della vita e dalle nostre bellezze.

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