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[Il documento integrale] ISTAT: in Italia l’occupazione รจ sotto la media UE anche tra i laureati

REPORT-RITORNI-ISTRUZIONE_2021

Nonostante il premio occupazionale dovuto all’istruzione, in Italia il tasso di occupazione resta inferiore alla media europea anche tra i laureati (80,8% tra i 25 e i 64 anni contro 85,5% dell’Ue27) oltre che tra i diplomati (70,5% contro 75,7%). Il divario con l’Europa nei tassi di occupazione si amplia tra le giovani generazioni – per tutti i livelli di istruzione – e diventa massimo per chi รจ appena uscito dal percorso formativo e si trova nella fase di primo ingresso nel mercato del lavoro. Il differenziale di genere resta importante tra i laureati, nonostante si riduca all’aumentare del titolo di studio. Lo rileva il report dell’Istat su ‘Ritorni occupazionali dell’istruzione nell’anno 2020’ secondo il quale continua a crescere il vantaggio della laurea rispetto al diploma.

Nel 2020, rileva l’Istat, il tasso di occupazione della popolazione tra i 25 e i 64 anni registra una riduzione di 0,8 punti, attestandosi al 65,6%. L’impatto della pandemia Covid-19 รจ stato piรน marcato per chi ha un basso livello di istruzione: il tasso di occupazione รจ sceso di 1,1 punti per la popolazione con al massimo un titolo secondario inferiore, di 0,9 punti tra chi ha raggiunto il diploma e di 0,6 punti tra i laureati. Il vantaggio di un laureato rispetto a chi ha raggiunto al massimo la licenza media รจ di 29 punti percentuali.

Dal 2008 a oggi, il vantaggio occupazionale della laurea rispetto al diploma รจ cresciuto, mentre quello dei diplomati rispetto a coloro che hanno un titolo di studio piรน basso รจ diminuito; a ciรฒ ha contribuito la dinamica dei diplomati che, rispetto agli altri, hanno registrato una perdita di posti di lavoro piรน forte durante la crisi iniziata nel 2008 e una successiva ripresa decisamente piรน debole. I divari di genere diminuiscono al crescere del titolo di studio.

Un piรน elevato livello di istruzione, rileva ancora l’Istat, contribuisce a ridurre il divario occupazionale di genere, sebbene resti piรน marcato di quello medio europeo e di quello di altri grandi Paesi europei: il differenziale tra i tassi di occupazione รจ pari a 32,1 punti tra coloro che hanno un titolo secondario inferiore, scende a 20,2 punti per i diplomati e si riduce a 9,1 punti tra i laureati. Il vantaggio occupazionale derivante da un piรน elevato livello di istruzione รจ piรน marcato per la popolazione femminile.

Nel 2020, le donne con un titolo secondario superiore hanno un tasso di occupazione di 25,5 punti superiore a quello delle coetanee con basso livello di istruzione (vantaggio quasi doppio rispetto a quello degli uomini) e la differenza tra i tassi di laureate e diplomate รจ di 16,6 punti (vantaggio piรน che triplo di quello maschile). Tra gli uomini con medio e basso livello di istruzione e tra le donne con medio e alto livello di istruzione il calo รจ stato simile. Rispetto al 2019, il vantaggio occupazionale รจ quindi generalmente stabile. Fanno eccezione gli uomini laureati che vedono crescere il proprio vantaggio occupazionale di un punto percentuale rispetto a coloro che hanno un medio-basso livello di istruzione.

Impatto della pandemia piรน forte tra gli stranieri

La pandemia del 2020 ha avuto un impatto molto forte sull’occupazione straniera. Il tasso di occupazione si รจ ridotto per tutti i titoli di studio (-3,9 punti per basso, -3,2 per medio e -4,7 per alto livello di istruzione) piรน che nel resto d’Europa, in particolare tra i laureati. In Italia, solo il tasso di occupazione degli stranieri con basso livello di istruzione รจ superiore alla media europea; quello degli stranieri con un alto titolo di studio รจ infatti significativamente inferiore e nel 2020 il divario con l’Europa รจ ulteriormente aumentato.

Mentre, rileva l’Istat, i vantaggi dell’istruzione sono massimi per le donne del Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord. In particolare, tra le residenti nel Mezzogiorno il tasso di occupazione delle donne con un titolo terziario รจ 24 punti superiore rispetto a quello delle donne con un titolo secondario superiore, contro i 12 punti del Nord e i 15 punti del Centro. I tassi di occupazione nel Mezzogiorno restano comunque molto piรน bassi che nel resto del Paese e quelli di disoccupazione sono molto piรน alti, anche tra chi ha un titolo di studio elevato.

Tra i giovani il vantaggio occupazionale della laurea rispetto al diploma รจ molto evidente. Il tasso di occupazione dei 30-34enni laureati รจ di 10 punti piรน elevato di quello dei diplomati, una differenza marcatamente cresciuta nel corso degli anni. Non solo. Molto rilevante, sebbene inferiore a quello medio europeo, anche il vantaggio occupazionale dei giovani con diploma rispetto a coloro che non hanno raggiunto questo titolo (15,7 punti).

Gap con l’Europa anche per i giovani che abbandonano gli studi senza diploma

Nel 2020, in Italia, la percentuale di individui non occupati nรฉ in istruzione o formazione sul totale dei 15-29enni cresce di +1,1 punti dopo il progressivo calo registrato dal 2014, attestandosi al 23,3% (2 milioni e 100mila giovani). In Europa l’indicatore cresce nella stessa misura (+1,1 punti) e raggiunge il valore medio del 13,7% confermando la stessa distanza con il nostro Paese (9,6 punti). L’Italia, spiega l’Istat, continua a registrare la piรน alta quota di Neet nella Ue27, decisamente piรน elevata di quella osservata in Spagna (17,3%), Francia (14,0%) e Germania (8,6%).

La crescita della quota di Neet (giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi formativi) รจ stata massima tra i giovani con un titolo secondario superiore, leggermente inferiore tra chi possiede un titolo terziario, praticamente nulla tra i giovani con basso livello di istruzione. Neet sono in aumento soprattutto tra i cittadini non italiani. Con la pandemia meno Neet alla ricerca attiva di lavoro. Oltre sei Neet, su 10 rileva l’Istat, sono senza esperienze di lavoro.

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