L’Ucraina e la ‘figura barbina dell’Ue’. Ne parla Carlo Valentini su Italia Oggi: “Se gli ucraini non si fossero mobilitati quel 24 febbraio 2022 e Volodymyr Zelensky non si fosse (inaspettatamente) dimostrato un tenace combattente in grado di gestire una simile, drammatica situazione – scrive – la Russia avrebbe, secondo i piani elaborati dalla sua improbabile (su questo fronte) intelligence, conquistato Kiev in meno di una settimana e messo al potere un governo amico, più o meno simile a quello della Bielorussia.
La schiera dei cosiddetti pacifisti Occidentali non avrebbe, a cose fatte, cioè a invasione conclusa, sventolato le bandiere arcobaleno, si sarebbe limitata a qualche sparuta iniziativa di protesta, con tanti saluti per la libertà di quel popolo.
La resistenza ucraina sta ancora coraggiosamente continuando. E serve anche a raffreddare le mire di Vladimir Putin di ricostituire, step by step, quella sudditanza dell’Est Europa alla Russia che esisteva ai tempi dell’Urss. Non a caso dopo Cisgiordania e Georgia era toccato appunto all’Ucraina. Ma nel mirino vi era (e vi è) anche altro.
L’Europa ha clamorosamente toppato, ed è bene ribadirlo a futura memoria. Non è riuscita né a realizzare un piano coordinato di aiuti militari in grado di sostenere in modo decisivo lo sforzo ucraino né fare pesare la propria forza investendo su un realistico piano di cessate il fuoco e di pace.
L’ignavia europea – osserva Valentini – è evidente anche in questo frangente: è incapace di esprimersi sulle proposte di Donald Trump (da lui ripetute a Zelensky a San Pietro) nonostante esse la riguardino da vicino poiché prevedono l’impossibilità per l’Ucraina di avere un proprio esercito (oltre alla cessione di territori). Si tratta quindi, nei fatti, di una sottomissione del Paese, che confina anche con possibili ‘prede’: Romania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Moldova.
Nessuno è tanto pazzo da auspicare una guerra che coinvolga l’Europa ma attenzione a un pacifismo che non parla di Putin e della sua invasione e può finire per incentivare le prepotenze. Il vero pacifismo dovrebbe camminare insieme alla difesa della libertà di ogni popolo”.








