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Immobili: nei primi 6 mesi prosegue la crescita dei canoni di affitto (+5,5%) con un calo del 9,2% della domanda | Il report di Immobiliare.it

In Italia, nel primo semestre del 2025 i canoni di affitto sono aumentati di più del doppio rispetto ai prezzi delle case in vendita.

Tra inizio gennaio e fine giugno l’ascesa è stata infatti rispettivamente del 5,5% e del 2,1%, con le locazioni che hanno così raggiunto i 14,3 euro/mq medi e gli immobili in vendita, invece, i 2.110 euro/mq medi.

Sono queste alcune delle evidenze tratte dall’Osservatorio semestrale del mercato residenziale realizzato da Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it specializzata in analisi di mercato e data intelligence.

Anche a causa di questo solido rialzo dei canoni, l’interesse per la locazione in Italia sta progressivamente diminuendo, seguendo la tendenza che già si era manifestata nel primo trimestre del 2025.

Rispetto a 6 mesi fa, la domanda di affitto è calata di oltre il 9%, trainata verso il basso dai grandi centri, che nel periodo hanno registrato un deciso -21%, mentre si è notata una perfetta stabilità nelle città di minori dimensioni.

La discesa della richiesta di affitto ha condotto a un accumulo dello stock in offerta, con gli annunci che sono aumentati del 15,6% sul portale Immobiliare.it.

Anche in questo caso, nei grandi centri l’incremento è stato maggiore (+23,4%), rispetto ai piccoli (+9,4%).

Anche nel settore delle compravendite la disponibilità di case è aumentata nei primi 6 mesi dell’anno (+4,4%), ma in questo caso la domanda è fortemente cresciuta, al contrario di quanto fotografato per le locazioni.

Infatti, l’interesse per le case in vendita è in ascesa in doppia cifra (+14% circa) nel confronto con l’ultimo semestre del 2024, e la salita è molto simile nei grandi e nei piccoli centri, su rispettivamente del 12,9% e del 13,9%.

“Già a partire dalla prima metà dello scorso anno – dichiara Luke Brucato, chief strategy officer di Immobiliare.it Insights il mercato immobiliare aveva evidenziato i primi segnali di cambiamento, con un progressivo spostamento dell’interesse degli utenti dalle locazioni alle compravendite. A distanza di dodici mesi, questa tendenza si è confermata e consolidata, sostenuta da diversi fattori, tra cui in particolare la riduzione dei tassi di interesse. Di conseguenza, anche chi fino a poco tempo fa era restio ad avviare un percorso di acquisto, a causa di una persistente incertezza economica, ha iniziato a cambiare prospettiva: l’acquisto di una casa è tornato a essere una possibilità concreta, anche nelle grandi città”.

A livello di prezzi di vendita, Nord-Ovest, Nord-Est e Centro sono cresciuti in maniera praticamente identica nel primo semestre dell’anno, intorno al +2,5%.

Più stabili, invece, Sud e Isole (+0,7% e +0,6% rispettivamente).

Il Centro è la zona più cara per acquistare, con 2.364 euro/mq, superando di poco il Nord-Ovest, che si ferma a 2.308 euro/mq.

La domanda è cresciuta soprattutto al Nord-Ovest (+14,7%), ma tutte le aree hanno evidenziato incrementi a due cifre.

L’offerta si è invece ampliata in particolare al Sud (+6,6%).

Passando alle locazioni, l’incremento più rilevante dei canoni nel primo semestre del 2025 si è verificato al Centro (+9,4%), mentre Nord-Ovest e Nord-Est sono cresciuti rispettivamente del 3,8% e del 3,6%.

In aumento anche Sud (+7,1%) e Isole (+4,7%).

Il Nord-Ovest resta l’area più cara per affittare, con 16,3 euro/mq, seguita dal Centro (14,8 euro/mq).

Interessante l’andamento della domanda di locazioni: nonostante il dato italiano in forte calo, Sud e Isole rimangono in positivo, con il +1,2% e il +0,4% rispettivamente nei primi 6 mesi dell’anno.

Forti decrementi, invece, nelle aree che mostrano i prezzi più alti, ovvero Centro (-15,4%), Nord-Ovest e Nord-Est, giù entrambe del 9% circa.

Nessuno scostamento dal trend nazionale per quanto concerne l’offerta di affitto, con incrementi ovunque oltre il 10%, fatta eccezione per le Isole (+4%).

Vendite: la situazione attuale dei prezzi in regioni e città

Il Trentino-Alto Adige rimane la regione più cara per comprare casa, con 3.529 euro/mq (+2,2% nel primo semestre dell’anno).

La Calabria resiste come unica regione al di sotto dei 1.000 euro/mq medi, con 949 euro/mq.

Qui, i costi sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto ai 6 mesi precedenti (-0,5%).

Milano mantiene invece la testa della classifica delle città più care in cui acquistare un immobile in Italia, con 5.532 euro/mq medi, in rialzo del 2,3% da inizio anno.

Bolzano resta seconda, toccando i 4.871 euro/mq (+1,6% nel semestre di apertura del 2025), mentre l’ultimo gradino del podio è appannaggio di Firenze, che cresce di oltre il 5% nel periodo e raggiunge i 4.577 euro/mq.

Bologna e Roma sono, invece, quasi appaiate: nel capoluogo emiliano-romagnolo comprare casa richiede attualmente una spesa media di 3.616 euro/mq, mentre nella Capitale si devono sborsare, in media, 3.607 euro/mq.

La regione più dispendiosa in cui affittare casa è la Valle d’Aosta, con i canoni che sfiorano i 20 euro/mq medi (+2,6% nel primo semestre dell’anno).

Al secondo posto la Lombardia, che rimane poco sotto i 19 euro/mq.

La Basilicata, anche a seguito di un calo dell’1,4% nel semestre, è invece la regione più economica per affittare, con 7,5 euro/mq medi.

Milano si conferma la città più cara anche quando si tratta di affittare un immobile, rimanendo stabile a 22,5 euro/mq medi (solo +0,4% nei 6 mesi considerati).

Firenze, con 21,4 euro/mq, è seconda, ma nel semestre, incrementando quasi del 3%, si è avvicinata al capoluogo lombardo.

Se per le vendite Bologna era davanti, seppur di poco, a Roma, per le locazioni le posizioni si invertono: nella Città Eterna la spesa media per un affitto è pari a 18,1 euro/mq medi, a fronte dei 17 euro/mq del capoluogo emiliano-romagnolo.

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