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Il viaggio della Flotilla è un azzardo a prescindere | L’analisi di Mario Sechi

Mario Sechi su Libero torna a mettere in guardia rispetto ai pericoli insiti nella ‘strategia’ della Flotilla: “Avviso ai naviganti: il mare è un territorio ostile anche in tempo di pace, la bonaccia e la tempesta possono essere letali, ma è la guerra a trasformarlo in un azzardo. Chi scrive ha nell’album di famiglia un caduto nell’affondamento del piroscafo Tripoli durante la Prima guerra mondiale.

E per questo – scrive Sechi – la spedizione della ‘Selfie Flotilla’ mi preoccupa, si sta avvicinando agli scogli della tragedia pazza. Siamo di fronte a un gruppo di farneticanti pro-Pal che non ha alcuna missione umanitaria da compiere, la prova è nel rifiuto totale di tutte le proposte alternative di Israele per distribuire gli aiuti, il loro scopo è solo uno: forzare il blocco navale e innescare l’incidente. In questo delirio, ci sono i ‘flotillanti’ italiani che con il sostegno irresponsabile dell’opposizione pensano di creare un caso internazionale contro la Meloni.

La premier ha inquadrato bene il problema e il ministro Crosetto ha inviato una fregata della Marina per pattugliare le acque internazionali, ma l’obiettivo delle sinistre, che dirigono le operazioni a bordo del canotto di Montecitorio, è ben più grande. Sognano l’epica impresa, pagata dai contribuenti italiani.

Lo ha spiegato l’Ammiraglio Nicola Fratoianni: «Le fregate di tutto il mondo dovrebbero violare il blocco». Siamo all’incrocio di Nelson con il ragionier Fantozzi.

E non c’è niente da ridere. Riepilogo: gli utili idioti di Hamas in navigazione verso Gaza pensano di forzare il legittimo blocco navale israeliano, entrare in zona di guerra, farsi scortare dalle navi italiane che, per soddisfare le pulsioni belliche di Fratoianni e compagni, dovrebbero affrontare e rispondere al fuoco di Israele.

Siamo di fronte a uno stato di alterazione mentale collettivo che ha contagiato la sinistra, in pieno cortocircuito siamo giunti alla “chiamata alle armi” dei pacifisti che giocano a battaglia navale. Un tempo – conclude – declamavano l’articolo 11 della Costituzione e ripudiavano la guerra, oggi la inseguono. E Hamas applaude”.

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