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Il tempo del caos | L’analisi di Walter Veltroni

“La nuova edizione dell’Economic Outlook pubblicato a Parigi vede un deciso taglio delle proiezioni di crescita degli Stati Uniti per il 2025 all’1,6% contro il +2,2% previsto tre mesi fa”.

Ne parla Walter Veltroni sul Corriere della Sera facendo riferimento al ‘tempo del caos’: “Nel primo trimestre 2025 – scrive l’editorialista – il Pil reale degli Stati Uniti si è ridotto dello 0,3% su base annualizzata, registrando la prima flessione dal primo trimestre 2022 e invertendo bruscamente la crescita del 2,4% osservata nel quarto trimestre 2024.

E se si guardano i sondaggi, nuovi alfa e omega della politica algoritmica, la situazione non cambia: il 53% afferma che sia l’economia nazionale che la politica nazionale siano sulla strada sbagliata, e il 52% la pensa allo stesso modo riguardo al commercio internazionale.

Al contrario, la politica sull’immigrazione è vista in modo leggermente più positivo, con il 45% che approva le politiche restrittive di Trump. La popolarità del presidente, secondo tutti i sondaggi, è in calo e sempre sotto il 45%, inferiore a quella di tutti i suoi predecessori dal dopoguerra ad oggi.

Make America Great Againsottolinea Veltronisembra ora una barzelletta buona per adornare cappellini, più che un programma.

Si sta facendo strada, non solo negli Usa, una pericolosa confusione tra la vittoria alle elezioni e la presa del potere.

La prima, fisiologica e naturale espressione di quella alternanza che connota le vere democrazie, prevede che chi ha la responsabilità della cosa pubblica attui il suo programma nel pieno rispetto dei salutari equilibri dei poteri, suddivisi e bilanciati.

La seconda mette in conto cambiamenti forzosi delle regole del gioco per alterare quegli equilibri: per mettere a tacere magistratura, libero sapere, opposizione politica, autonomia della stampa.

Tutto in nome del populismo dei miliardari, la versione grottesca del potere che sta precipitando il mondo in un tempo di autocrazia e, spesso, di autentico caos.

Stiamo vivendo, forse non tutti consapevoli, un tempo rivoluzionario.

Il mondo che la filosofia dei nuovi potenti prevede contempla infatti l’esistenza di due sole figure: un autarca che, senza dovere rispondere a nessuno — mi ha eletto il popolo — firma ordini esecutivi a raffica e getta il mondo nella confusione di una concezione bambinesca e al tempo stesso autoritaria del governo della cosa pubblica e un popolo ridotto a consumatori di social, a puri follower.

Un caos che – conclude – non è mai una buona notizia per il mondo”.

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