Il riarmo delle nazioni europee – commenta Carlo Pelanda su MF – va visto come un potenziale enorme stimolo economico. Ma a date condizioni, qui sintetizzate.
Prima: sul piano della deterrenza è necessario conquistare la superiorità tecnologica contro qualsiasi possibile avversario perché senza di essa o per lo meno senza la percezione di un costo offensivo troppo alto per un nemico la spesa militare è inutile sul piano geopolitico.
Seconda: la guerra è in evoluzione e il vettore futuribile più probabile è la robotizzazione dei mezzi di difesa e offesa (senza i quali una difesa non ha deterrenza sufficiente) in terra, mare, spazio eso e cyber (nonché bio e psico).
Terza: i codici Nato per la spesa militare utile all’alleanza non sono necessariamente tutti adeguati alla futurizzazione con scopi di superiorità tecnologica: andrebbero controllati e negoziati con questo criterio da europei ed americani.
Quarta: mezzi tradizionali come navi di superficie, mezzi corazzati, ecc., sono vulnerabili a colpi sia dall’orbita sia da droni con costo immensamente inferiore: è un nuovo livello dello scudo che implica studi sul potenziamento degli scudi stessi e delle lance.
Quinta: il riarmo degli europei seguirà un modello non confederale, ma di aumento dell’alleanza tra nazioni.
Tale mossa è realistica, ma implica che ogni nazione istituisca un centro di ricerca militare-civile aperto alla collaborazione con gli altri europei e oltre, per esempio G7, con standard comuni.
Sesta: difesa contro chi? Secondo me è oggetto di studio portare la deterrenza europea a livello globale entro un rafforzamento dell’alleanza G7, utile anche per la copertura di sicurezza dell’export commerciale europeo (italiano e tedesco in particolare), nipponico, britannico e canadese.
Settima: negoziare con l’America l’aumento della capacità militare globale degli europei in cambio di una minore pressione statunitense sui dazi: Ue e America da sole sono piccole, ma se trovano un riequilibrio sono la massima potenza mondiale e quindi pilastro finanziario globale.








