Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Il non detto della sinistra sui dazi di Trump | L’analisi di Alessandro Sallusti

In questa brutta storia dei dazi imposti all’Europa da Donald Trump – vedremo nei prossimi giorni quando e quanti – c’è un non detto che rimbomba più delle tante parole pronunciate, commenta a sua volta Alessandro Sallusti su il Giornale.

Mi riferisco al malcelato compiacimento della sinistra italiana per una decisione che provocherebbe un grosso colpo alla nostra economia e un altrettanto grosso imbarazzo per il nostro governo, vista l’appartenenza di Trump alla stessa, sia pure allargata, famiglia politica.

L’Italia conservatrice messa in difficoltà da un conservatore, per di più vicino alla nostra premier, è insomma manna dal cielo per una sinistra a corto di idee e iniziativa.

Nella mente di alcuni riaffiora il ricordo del 2011, ultimo anno dell’era Berlusconi, quando il suo governo fu travolto da un terremoto esterno alla politica nazionale: quella crisi dello spread organizzata – con tutta evidenza oggi si può dire – dalla Germania della Merkel con la complicità della Francia di Sarkozy.

Sono due cose tecnicamente diverse, ovvio, ma la sinistra spera nel medesimo effetto, in base al principio per cui, se piove, il governo per la gente è ladro a prescindere dalle sue responsabilità.

Se fossimo in guerra, si potrebbe parlare di connivenza con il nemico, per di più un nemico che a sua volta è il nemico naturale di chi conta su di lui per trarne indirettamente qualche beneficio.

Insomma, sotto sotto la sinistra si è ridotta a tifare Trump per poter sostenere, mentendo, che Giorgia Meloni non conta nulla, che la sua politica estera è fallimentare.

Mettere sul conto del governo i danni provocati dai dazi è da folli, basti pensare che tutto il mondo è in subbuglio per lo stesso problema indipendentemente dal colore politico dei vari governi.

Una crisi epocale che ha il paragone più vicino nell’epidemia Covid.

Semmai la debolezza con cui l’Europa sta affrontando l’emergenza è figlia di chi l’ha governata fin dalla sua nascita e in particolare negli ultimi anni.

E questo sì ha nome e cognome, si chiama centrosinistra.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.