Paolo Garimberti su Repubblica parla della guerra in Ucraina facendo riferimento a un ‘nemico nascosto’: “Nel terzo anniversario della guerra in Ucraina – scrive l’editorialista – c’è molta confusione nel cielo sopra quell’«Occidente collettivo» che Vladimir Putin ha indicato come il suo vero nemico dall’inizio di quella che lui chiama ancora «operazione militare speciale».
Quasi metà dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell’Unione europea, con l’aggiunta del canadese Trudeau, ma con l’assenza di Giorgia Meloni, ha accompagnato a Kiev la presidente della Commissione von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Costa.
Il presidente francese Macron, non si capisce se a titolo personale o come mediatore europeo, è andato a Washington a parlare con Trump non solo di Ucraina, ma anche di relazioni transatlantiche ancora sotto scosse di assestamento dopo il terremoto provocato dall’arrivo del tycoon alla Casa Bianca.
Oggi ci andrà anche Starmer, il premier britannico il cui storico rapporto privilegiato con gli Stati Uniti è stato scosso dalle manifeste simpatie della nuova amministrazione per Farage e dalle intemerate del solito Musk.
Gli ultimi ingredienti di questo minestrone diplomatico sono stati le risoluzioni presentate all’Onu, con gli Usa divergenti sia dall’Ucraina che dalla Ue, e il braccio di ferro al G7 su un testo per l’anniversario della guerra, che fino all’anno scorso sarebbe stato un copia incolla di quelli scritti dopo l’invasione russa.
Il “tutti per uno, uno per tutti”, che era stato il mantra dell’Occidente sin dalle prime ore del 24 febbraio 2022, non ha retto davanti alla furia vendicativa di Donald Trump, deciso a far pagare a Zelensky il rifiuto nel 2019 di aiutarlo nel suo tentativo di far incriminare Hunter Biden in vista delle elezioni presidenziali americane (e per quella richiesta Trump, nel suo primo mandato, aveva rischiato l’impeachment).
Ovviamente il maggiore beneficiario della confusione che regna nel cielo sopra l’Occidente è Vladimir Putin, che sembra seguire l’insegnamento di Napoleone di ‘non interrompere mai il tuo nemico quando sta commettendo un errore’.
Il presidente russo – conclude Garimberti – non ha fretta di iniziare una trattativa, anzi intensifica l’offensiva al fronte per guadagnare altre fette di terreno ucraino in attesa che la ‘pera’ americana cada matura dall’albero e l’«Occidente collettivo» si disgreghi da solo”.








