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Il governo vuole accelerare sulla newco, vicino l’accordo con l’Ue per il salvataggio di Alitalia

Vicino l’accordo con l’Europa per quanto riguarda il salvataggio di Alitalia. Secondo Il Messaggero, sarebbe stato raggiunto un compromesso con Bruxelles per quanto concerne la cessione a trattativa diretta o attraverso un passaggio tecnico al Tesoro della parte aviation (piloti, slot e aerei), dalla compagnia in amministrazione straordinaria alla newco Ita, ad un prezzo congruo e di mercato.

Per quanto riguarda invece la manutenzione e l’assistenza di aerei e passeggeri a terra, la strada ideale sarebbe quella del bando di gara aperto, al quale ovviamente parteciperà la società guidata da Fabio Lazzerini, assieme ad altri concorrenti. Si tratta di una soluzione che, qualora andasse in porto, eviterebbe di lasciare nel limbo gli 11.000 dipendenti del gruppo, che a marzo rischiano di rimanere senza stipendio. Il presidente del Consiglio Draghi vuole fare presto, recuperando i ritardi del passato e portando a termine l’operazione..

Per questo è stata attivata un cabina di regia con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, delle Infrastrutture Enrico Giovannini, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e del Lavoro Andrea Orlando. Intensificati i contatti con l’Ue, proprio nell’ottica di un lavoro proficuo per chiudere il prima possibile e sfruttare la ripartenza, si spera imminente, che dovrà rilanciare il turismo nel mondo.

Ita deve alzare i carrelli entro maggio, altrimenti i soldi messi a disposizione dal governo in questi mesi (e già spesi) saranno stati inutili. Non dovrebbero esserci particolari ostruzioni da parte della commissaria Margrethe Vestager perché, sotto il profilo regolatorio, il passaggio dell’aviation ad Ita verrebbe giustificato dalla necessità di garantire un servizio pubblico essenziale che non può interrompersi. Un blocco operativo, paventato dal commissario Giuseppe Leogrande a causa della fine dei fondi, che metterebbe a rischio, tra l’altro, anche il trasporto dei medicinali. Alitalia, in questo momento infatti, rischia di dover lasciare gli aerei a terra, a causa di mancanza di fondi.

Il governo insisterà con l’Ue, sul fatto che il piano industriale di Ita è aperto a partner sia industriali che commerciali, che potrebbero entrare sia nella holding che nelle società controllate. Proprio a riguardo si è già fatta avanti Lufthansa, così come anche Delta Airlines, pronta a dare battaglia per stabilire una alleanza in Italia. Si tratta di una prospettiva non a breve termine, ma comunque percorribile visto che il piano Ita non prevede che la compagnia gareggi da sola, con 52 aerei e forse il doppio tra un paio d’anni, nel contesto internazionale.

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