Confindustria “accoglie con soddisfazione” la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che disciplina i “Sistemi di trasformazione a biocarburanti destinati ad essere installati su veicoli già omologati con motore ad accensione spontanea”.
Il provvedimento si configura come una misura che rende i biocarburanti accessibili a tutto il parco veicoli diesel e rappresenta, si legge in una nota, “una svolta per la decarbonizzazione immediata del trasporto. Un riconoscimento formale del valore strategico dell’eccellenza motoristica italiana, con la Motor Valley emiliana capofila, dove sono stati brevettati sistemi di conversione certificati”.
Il decreto introduce un “quadro normativo chiaro” per la conversione dei motori diesel all’utilizzo di biocarburanti puri come B100 e HVO, “aprendo scenari di sviluppo significativi per l’intera filiera automotive nazionale”.
La misura si inserisce nella strategia di neutralità tecnologica promossa dal Governo italiano e rappresenta un pilastro fondamentale del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) 2025-2030.
“Questo provvedimento esprime una visione industriale che coniuga attenzione all’ambiente e pragmatismo economico”, dichiara Maurizio Tarquini, Direttore Generale Confindustria. “L’Italia dimostra che la transizione energetica non deve necessariamente passare attraverso la dismissione del patrimonio industriale esistente, ma può essere valorizzata attraverso l’innovazione tecnologica”.
“Il nostro Paese – continua Tarquini – si posiziona così all’avanguardia europea, anticipando soluzioni che altri Stati membri stanno ancora valutando”. Il decreto assume particolare rilevanza per i comparti difficilmente elettrificabili: trasporto merci su lunga distanza, logistica dell’ultimo miglio, trasporto pubblico locale, agricoltura e cantieristica. Per questi settori, i biocarburanti rappresentano una soluzione immediatamente operativa per ridurre le emissioni di CO2 e gli inquinanti locali, preservando la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali.
Estendendo l’accesso ai biocarburanti all’intero parco circolante diesel delle categorie M e N, il provvedimento “consente il rinnovamento ecologico senza costose sostituzioni di flotte, con benefici immediati su emissioni e qualità dell’aria”. Si stimola contestualmente l’intera filiera nazionale: dalle tecnologie di conversione sviluppate in Italia alla produzione nazionale di biocarburanti avanzati, dalla rete distributiva alle officine specializzate.
Questo approccio, per Confindustria, valorizza gli investimenti già effettuati in mezzi e infrastrutture, ottimizzando gli ammortamenti e garantendo continuità operativa in una logica di economia circolare perfettamente allineata con le politiche industriali europee. La conversione a biocarburanti punta a migliorare significativamente i bilanci di sostenibilità aziendali e il profilo ESG delle imprese, traducendosi in maggiore attrattività verso clienti e investitori.
Le prossime fasi operative prevedono l’avvio delle procedure di omologazione dei sistemi di conversione e il potenziamento della rete distributiva nazionale.







