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I due indizi poco rassicuranti sulla situazione economica dei prossimi mesi | L’analisi di Daniele Manca

Il vice direttore del Corriere della Sera Daniele Manca commenta il rialzo dei tassi deciso dalla Bce che ci dà, a suo dire, due indizi sulla situazione economica che ci apprestiamo a vivere nei prossimi mesi, “entrambi poco rassicuranti”.

“Il primo – sostiene Manca – è che l’inflazione preoccupa ancora molto.

Il secondo è legato alla misura del rialzo.

Procedendo a un aumento solo dello 0,25% del costo del denaro si comprende quanto anche la Bce sia preoccupata dei rischi di una possibile recessione.

Le cifre dell’inflazione indicano l’erosione che ogni famiglia è costretta a subire.

Ed è evidente come il taglio sia più pesante da sopportare per i redditi più bassi.

Il calo dei volumi degli acquisti, alimentari e non, è già arrivato al 5%.

Per quanto tempo ancora si potrà sostenere un’inflazione a questi livelli?

È per questo che tentare di far arrivare più soldi nelle tasche dei contribuenti dev’essere un obiettivo imprescindibile del governo.

Il taglio del cuneo fiscale va in questa direzione.

Ma si tratta di una misura temporanea.

Riuscire a rendere il taglio del cuneo strutturale significherebbe stanziare una cifra tra i 10 e gli 11 miliardi.

E qui si arriva al tema delle risorse.

Possibile che i mille miliardi di spesa pubblica all’anno siano tutti ben impiegati?

Eppure di revisione della spesa non se ne sente più parlare”.

Secondo Manca sarebbe poi “miope non leggere nella prudenza della Bce anche la preoccupazione per una possibile recessione”.

Per questo “è indubbio che è la crescita l’altro imperativo per rendere sostenibile l’indebitamento e trovare le risorse per affrontare le incertezze che potremmo dover fronteggiare.

Ed è per questo che assistere ancora al dibattito sui ritardi del Pnrr, sembra come veder spargere sale sulla ferita.

L’attuazione per quest’anno dei piani di investimento legati al Next generation Eu varrebbe fino al 2% di crescita.

Non farlo significherebbe anche non attivare quel circolo virtuoso”.

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