“L’avversione al rischio innescata dai dazi dell’amministrazione Usa, se proseguisse, potrebbe avere impatti negativi sulla qualità del credito delle banche nonostante la sua attuale solidità del sistema”.
Lo ha detto Giuseppe Siani, capo dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, durante un’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche.
“Stanno aumentando – ha detto Siani – i rischi connessi con le tensioni geopolitiche, e più di recente, con l’avvio della manovra sui dazi attuata dall’amministrazione statunitense. Un contesto in cui ‘è sensibilmente aumentata l’incertezza sulle prospettive economiche, con possibili effetti sulla propensione a investire e sulla qualità dei finanziamenti”.
“L’aumento dell’avversione al rischio degli investitori – ha poi spiegato il dirigente di via Nazionale – ha determinato una correzione al ribasso dei prezzi delle attività finanziarie e un aumento della volatilità. L’impatto sul sistema bancario domestico è stato finora contenuto, in presenza di un modello operativo tradizionale, prevalentemente orientato all’attività creditizia. Qualora queste tensioni proseguissero, sono probabili impatti negativi, in particolare sulla qualità del credito“.








