Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Le gru dopo il sisma, il Centro Italia riparte | L’analisi di Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione

Finalmente le gru anche ad Amatrice. A nove anni dal sisma del 2016, anche la città simbolo della tragedia – quella che ha subito il maggior numero di vittime e una distruzione pressoché totale – fornisce segnali concreti di speranza. Finalmente. Quando si alzano le gru, vuol dire che i lavori partono. Sul centro di Amatrice abbiamo dovuto scontare complessità amministrative e territoriali che, dopo tante false partenze, oggi finalmente hanno ritrovato processi operativi e una giusta pianificazione in grado di leggere con ottimismo lo sblocco dei lavori, attivando quel cambio di passo che si sta verificando sul resto del cratere.

L’accelerazione rilevata nella ricostruzione privata negli ultimi due anni ha riscontrato una progressione costante, segnalata soprattutto dagli incrementi dei pagamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che gestisce il plafond Sisma Centro Italia. A giugno 2025 i contributi concessi in seguito all’approvazione delle pratiche hanno superato gli 11 miliardi di euro, con più di 6,1 miliardi di liquidazioni, segnando un +37,41% rispetto al valore erogato al 31 maggio 2024 (4,49 miliardi): Il 60% di queste liquidazioni è avvenuto negli ultimi due anni, dal 2023 a oggi.

E poi c’è il capitolo della ricostruzione pubblica, con i suoi oltre 3.500 interventi rimasti per troppi anni nel limbo delle indecisioni, e finalmente sbloccata in quest’ultimo anno: oltre il 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori, 18,2% i cantieri in corso e 16,2% quelli conclusi. Nei primi quattro mesi del 2025 sono stati aperti 439 cantieri, entro l’anno saranno 1.200. Dati che dimostrano il grande lavoro svolto dagli Enti locali, dalle quattro Regioni (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo) coinvolte e dal governo centrale, attraverso la Struttura commissariale che ho l’onore di guidare. La Basilica di San Benedetto a Norcia, rasa al suolo nove anni fa, il 30 ottobre sarà riaperta, i lavori al centro storico di Camerino (l’area rossa più grande del cratere) sono partiti, a Castelluccio e Arquata sono avviate le soluzioni progettuali di ricostruzione, oggetto di attenzione da parte di tutta la comunità internazionale degli ingegneri.

Eppure tutti si chiedevano: ma Amatrice? Destino dei luoghi simbolo. A guidare questa trasformazione è il nuovo Programma Straordinario di Ricostruzione di Amatrice e Frazioni, presentato il 18 luglio scorso, che aggiorna e armonizza la pianificazione strategica per il rilancio del territorio. Il progetto coinvolge la ricostruzione integrale della “forma urbis“, salvaguardando l’identità storica del borgo, e adeguandola ai criteri contemporanei di sostenibilità, efficienza e qualità urbana. Nel mentre, sono state gettate le fondamenta del nuovo Municipio; con l’avanzamento del cantieri della Chiesa dell’Immacolata e della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, Il centro storico sta progressivamente recuperando il proprio patrimonio storico-artistico, anche con l’avvio del lavori di ricostruzione del Museo civico “Cola Filotesio” (il grande pittore allievo di Raffaello, noto ai più come Cola di Amatrice), e della Cattedrale dedicata a San Francesco (con l’aiuto di risorse private grazie all’art bonus).

Altri tre cantieri di ricostruzione privata verranno avviati a breve nel centro storico, contribuendo alla ridefinizione urbanistica della zona sud del borgo. Un ruolo strategico è rivestito dal cosiddetto “super cantiere” del centro storico, che monitora e coordina la visione integrata della ricostruzione, orientata alla funzionalità e alla gestione delle interferenze garantendo l’efficacia delle operazioni. La fiducia è fatta anche di simbo1f. Il simbolo di Amatrice conferma il cambio di passo avvenuto in questi ultimi mesi in tutta l’area del cratere.

Dove alla ricostruzione degli edifici si è accompagnata la riparazione socio-economica, grazie alle risorse del programma NextAppennino, oltre 1,7 miliardi. Oltre 1.400 iniziative economiche sono state oggetto di contributi finanziari, che hanno generato nuovi flussi in entrata, nel mercato del lavoro del 138 Comuni del cratere. Complessivamente, nell’area del cratere, tra il 2022 e 112024, si è registrato un incremento del 12,4% dei nuovi posti di lavoro, a un ritmo nettamente superiore alle medie di qualunque Regione italiana. Il Centro Italia è ripartito. E con le gru di Amatrice si rafforza la fiducia del nuovo “modello” dell’Appennino centrale.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.