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Gli over 80 hanno superato gli under 10 e per ora è avvenuto solo in Italia | L’analisi di Withub

“Istat, in Italia solo 370 mila nuove nascite nel 2024: gli over 80 superano i bambini sotto i 10 anni”. “L’Italia che invecchia e rallenta, gli over 80 più dei bambini”.

Sono titoli dei giornali online usciti su diverse testate il 21 maggio 2025. Cos’era successo? Pochi minuti prima l’Istat aveva presentato il suo rapporto annuale e questo è uno degli aspetti che ha suscitato più interesse nei giornalisti tra le 242 pagine del report.

L’inverno demografico, il fenomeno di invecchiamento della popolazione, non è una novità. Ma il fatto che al 1 gennaio 2025 il numero di grandi anziani (4 milioni e 591mila) abbia superato quello dei giovanissimi (4 milioni e 326mila) colpisce soprattutto se si pensa che nel 1975 c’erano 9 bambini per ogni over 80 (il rapporto era di 2,5 nel 2005).

1. Il punto di partenza: le fonti ufficiali
Siamo partiti da qui per cercare di trovare una notizia nei dati a disposizione. I data journalist di Withub e Dario Andrea Brusa, studente di statistica dell’Università di Milano Bicocca, si sono messi ad analizzare i dati partendo dal livello macro (Unione europea) fino ad un livello micro (Comuni italiani). Partiamo dal livello macro: in questo caso sono stati utili i dati demografici della piattaforma Ardeco del Joint Research Center, centro comune di ricerca della Commissione europea.

2. Analizzare la serie storica
I dati sono pubblicati in modo open data e sono utilizzabili senza particolari problemi (si può scaricare un file csv). Avevamo il dato nazionale di ogni classe di età per 5 anni da 0-5 anni fino ad oltre 100 anni. Abbiamo aggregato le classi under 10 e quelle over 80 e abbiamo fatto una semplice divisione per calcolare il rapporto. Abbiamo utilizzato R, linguaggio di programmazione e un ambiente software open source utilizzato per l’analisi dei dati, ed Excel, il popolare software di fogli di calcolo.

Cosa abbiamo scoperto analizzando i dati di Jrc? L’Italia, in sostanza, è l’unico Paese in cui il rapporto tra bambini e anziani è inferiore a uno (0,978): questo perché il numeratore è inferiore al denominatore. Questa situazione va avanti fin dal 1993, quando questo rapporto in Italia è diventato il più basso tra i Paesi che adesso sono nell’Unione europea. Per rappresentare questo aspetto abbiamo usato Flourish, tool perfetto per realizzare grafici interattivi senza dover ricorrere alla programmazione. Nel grafico dinamico qui sopra si può vedere l’evoluzione della situazione dal 1900 a oggi con una bar chart race (un grafico a barre che si sviluppa come fosse una gara tra barre e si visualizza come fosse un video).

3. Segmentare i dati
Non ci siamo fermati solo al dettaglio nazionale, ma con i dati della piattaforma Demo.Istat dell’Istat abbiamo ingrandito lo zoom anche su regioni e province per capire come si è evoluto questo trend. Il concetto è lo stesso: abbiamo analizzato le varie segmentazioni geografiche dei dati e abbiamo cercato di capire come variavano le singole componenti rispetto alla visione macro.

È emerso che il sorpasso in Liguria c’è stato ben 20 anni fa, nel 2005. Sono 13, comunque, le regioni italiane (Nuts2, secondo la classificazione dell’Eurostat) nelle quali gli over 80 sono più degli under 10: quasi un terzo delle 40 nella Ue in cui si è verificato questo fenomeno. Nella gran parte dei casi il sorpasso c’è stato dal 2018 in poi.

Per questa situazione abbiamo scelto una heat map (infografica sopra), tecnica di visualizzazione dei dati bidimensionale in cui ad ogni valore viene assegnato un colore. Sull’asse orizzontale ci sono gli anni, sull’asse verticale ci sono le regioni in ordine decrescente nel rapporto tra under 10 e over 80 nel 2025. Le regioni che hanno più parti rosse sono quelle più vecchie (Nord-Ovest soprattutto), quelle più verdi sono le più giovani (Sud). La linea che attraversa il grafico traccia il momento in cui gli over 80 hanno superato gli under 10.

4. Approfondire fino al massimo livello di dettaglio
Dall’analisi emerge anche che le zone interne risultano avere più anziani che bambini, le zone costiere rimangono con un rapporto più bilanciato mentre la pianura risulta essere quella con un rapporto più favorevole per i bambini (abbiamo usato i dati delle classificazioni territoriali Istat comune per comune).

La fotografia nelle grandi città rispecchia l’andamento demografico generale: Milano e Torino hanno più anziani che bambini, mentre Roma, Palermo e Napoli hanno un rapporto favorevole per i più piccoli. Come lo abbiamo scoperto? Analizzando con gli stessi metodi descritti prima i dati della piattaforma Demo.Istat disponibili per tutti i circa 8mila Comuni italiani.

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