Dopo aver a lungo negato che a Milano esistesse un problema sicurezza, di fronte alle statistiche che collocano il capoluogo lombardo sul podio delle città più pericolose, Beppe Sala — afferma sulla Verità Maurizio Belpietro — ha indossato i panni del poliziotto buono.
«Visto che le colpe vengono attribuite al sindaco» disse a metà marzo «tanto vale metterci la faccia».
Da allora non si hanno notizie di grandi cambiamenti in materia di furti, scippi e stupri.
Tuttavia Sala, in versione tenente Sheridan (con Ubaldo Lay che interpretava il poliziotto nella serie tv degli anni Sessanta, il sindaco ha una certa somiglianza), ieri ha deciso di occuparsi di femminicidi, scrivendo una lettera al Corriere della Sera che il quotidiano ha pubblicato in prima pagina, sotto la notizia di una donna uccisa dall’ex marito, con il titolo «I segnali, le leggi: cosa fare».
Ovviamente è stata la prima cosa che ho letto ieri, sperando di trovare la soluzione del caso a un problema che da sempre attira la mia attenzione.
Invece, nella lettera del tenente Sala ho trovato solo una serie di considerazioni ovvie, ma nessuna soluzione.
A parte il fatto che già dall’inizio, quando cita i dati dei femminicidi registrati nel 2024, il sindaco sbaglia, parlando di 120 delitti quando in realtà i dati relativi agli omicidi volontari compiuti in ambito familiare-affettivo, secondo il Servizio analisi criminale del Ministero dell’Interno, sono stati 96, di cui 59 compiuti da partner o ex partner.
Ma al di là dei numeri sbagliati (e da anni in diminuzione), la soluzione proposta da Sala è l’istituzione della denuncia anonima nei confronti di chi usa o è sospettato di violenza.
Attenzione: l’idea non consiste nel garantire la riservatezza alla vittima di abusi, che per la verità già esiste, ma punta a prevedere che in incognito chiunque possa denunciare il vicino di casa o il conoscente, anche all’insaputa della persona che avrebbe subito violenza.
Ora voi immaginate le delazioni: quanti saranno gli invidiosi o i mitomani che si attaccheranno al telefono per riferire a carabinieri e polizia presunti abusi?
E, soprattutto, come sarà possibile difendersi da soffiate anonime?
Oltre alle querele per stalking e violenza, immagino che fioccheranno quelle per calunnia.








