Il marchio Alitalia vale almeno 150 milioni di euro ed è fondamentale per la newco Ita. A ribadirlo, durante l’audizione alla Camera, è stato Giuseppe Leogrande, uno dei tre commissari straordinari delle società Alitalia – Società aerea italiana e Alitalia Cityliner in amministrazione straordinaria, che si auspica una conferma del marchio, per evitare «uno svilimento importante» del brand stesso.
Sul nome, tuttavia, è in corso la trattativa con Bruxelles per permettere il decollo della newco Ita. La Commissione Ue spinge verso la rottura con il passato, con l’abbandono del brand che fu della compagnia di bandiera, al contrario del governo che spera di poterlo mantenere. Nelle ultime ore anche a Bruxelles, secondo quanto filtra da MF-Milano Finanza, l’ipotesi non viene completamente esclusa.
Ma lo scenario, dell’abbandono dello storico brand, è possibile, motivo per cui, tra le soluzioni paventate per il nuovo nome della newco c’è quella di chiamare la nuova compagnia “Volare Italia”. L’obbiettivo primario rimane quello di mantenere lo storico marchio ed entro questa settimana il governo guidato da Mario Draghi intende arrivare a una linea condivisa, per poter far approvare il piano a Bruxelles e consentire alla newco di partire almeno a luglio, per salvare una parte della stagione estiva.
Una trattativa ancora lunga, che non può prevedere eccessivi strappi, nonostante su determinati punti il prezzo da pagare sembra troppo alto. Ma l’obiettivo è chiudere: per salvare la stagione estiva, in qualche maniera, ma anche perché, oltre alla pandemia, sulle casse della vecchia Alitalia stanno impattando i tempi dilatati nel chiudere il dossier e i cambi ai criteri per i ristori alle compagnie danneggiate della restrizioni anti-Covid, adottati dalla Commissione europea.








