Gian Luca Pellegrini, Direttore di Quattroruote, è intervenuto a Roma al Circolo dei Magistrati della Corte dei conti dove ha condotto il Cenacolo della Ripartenza sulla Mobilità Digitale che si è tenuto il 25 settembre 2025.
Ecco le sue opinioni raccolte a fine serata.
Stasera si è parlato di mobilità digitale e del libro di Fabio Pressi. Sì, è stata una conversazione molto animata che ha portato punti di vista differenti.
Ma sì, perché la mobilità digitale in realtà coinvolge tantissimi aspetti.
Per esempio la tecnologia, i dati, la creazione di reti, la creazione di infrastrutture. Chi gestisce i dati, chi gestisce le infrastrutture, la sicurezza delle automobili. Quindi in realtà stiamo parlando di un cambiamento che possiamo tranquillamente definire una rivoluzione.
L’automobile sta cambiando, la mobilità sta cambiando, sta cambiando anche la percezione del pubblico nei confronti dei mezzi che assicurano la mobilità. Quindi secondo me sarà un tema molto importante.
Noi secondo me come società dobbiamo essere particolarmente attenti a che questa rivoluzione non generi delle diseguaglianze. Perché purtroppo lo stiamo vedendo già in questo momento. I clienti privati di automobili stanno diminuendo, il parco circolante sta invecchiando e non vorrei che questa rivoluzione introducesse un’ulteriore divisione sia culturale ma anche poi pratica. Questo lo dobbiamo assolutamente evitare.
E sono tanti gli attori coinvolti. La mobilità digitale è il futuro sicuramente che ormai è anche presente. E si riuscirà a mettere d’accordo tutti questi attori in questa partita?
C’è assolutamente bisogno di un coordinamento fra tutti gli attori. Anche perché molti di questi attori sono nuovi. Noi prima eravamo abituati a una filiera che era abbastanza definita: l’automobilista, il costruttore, l’assicuratore. Adesso stiamo entrando in un mondo completamente diverso. Le macchine connesse e autonome condivise elettriche portano dentro una serie di player che prima non erano in questo mondo. Secondo me ci sarà bisogno da parte dell’istituzione di un governo probabilmente diverso da quello che abbiamo in questo momento.