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Gian Carlo Blangiardo (presidente Istat): «Forte diminuzione dell’occupazione al Sud, colpa della pandemia»

«Uno degli effetti drammatici di questi mesi e dei mesi passati è stato quello di vedere una diminuzione dell’occupazione, particolarmente evidente nel Mezzogiorno, e una minor partecipazione al mercato del lavoro». A dichiararlo è il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, in occasione della prima giornata di “Sud – Progetti per ripartire”, organizzato dal ministero per il Sud.

Secondo Blangiardo sul fronte del tasso di occupazione c’è un divario notevole tra la media del Mezzogiorno e quella nazionale: circa 15 punti percentuali, più altri 15 punti percentuali riguardo la partecipazione al mercato del lavoro. Il tutto condito da una mancata partecipazione femminile al mercato del lavoro.

«Nel Mezzogiorno c’è un tasso dell’11,1% delle persone in povertà, quindi più di una su dieci. Due milioni e 200mila persone che sono sotto la soglia di povertà assoluta. I dati statistici ci dicono che se andiamo a confrontare il Mezzogiorno con il resto d’Italia, al Sud l’aspettativa di vita è più bassa, prima della pandemia, a livello nazionale, la durata media della vita si attestava su 81 anni per i maschi, 85 per le femmine, il Mezzogiorno si attestava su livelli più bassi», conclude Blangiardo.

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