Il codice attraverso il quale si classificano le fasi della vita, dopo la stagione adulta che arriva alla Mezza Età ne contempla una Terza, una Quarta e si spinge poi nell’Età dei Grandi Vecchi, dagli 85 ai 99 anni. Dopo questa soglia i censimenti anagrafici parlano soltanto e indistintamente dell’estrema generazione, i Centenari, dei quali i geriatri tengono sotto controllo le fragilità e poco d’altro. Perché è già un miracolo varcare un simile traguardo.
Franca Ciampi (intervistata da Marzio Breda sul Corriere della Sera del 18 dicembre) di anni ne compie oggi 105 e, a parte qualche «acciacchetto» — così li definisce il figlio Claudio — di patologie evidenti ne ha una sola: una certa riduzione dell’udito, che pare si accentui «quando vuole lei». Un riflesso del suo carattere, si potrebbe dire. Insomma, tranne l’ipoacusia, è ancora in forma, come gli italiani la vedevano quando affiancava il marito Carlo Azeglio al Quirinale. Ed è vigile e attenta anche adesso, mentre nella casa romana di via Anapo fervono i preparativi per festeggiarla. Ma tutto si svolge silenziosamente, per non stancarla, mentre lei un po’ sbuffa e raccomanda: «Non dovete strafare».
Donna Franca, un compleanno del genere va solennizzato…
«Ciò che mi preme è di trascorrerlo con i figli, i nipoti e i bisnipoti. Perché sono bisnonna da un pezzo. Anche il mio Carlo era orgoglioso di esserlo diventato, prima di andarsene, ormai nove anni fa».
Sarà un appuntamento pieno di ricordi: gli anniversari permettono di viaggiare nella memoria e lei per fortuna non soffre di amnesie.
«Sì, grazie al cielo. Per questo, come del resto capita abbastanza spesso, potrò condividere con la famiglia i ricordi di una vita intera. Una vita lunghissima, piena di speranze e svolte inattese».








