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Luigi Ferraris (ad Fs): «Mettiamo in sicurezza Pnrr, poi valuteremo l’impatto prezzi»

La priorità del momento è mettere in sicurezza il Pnrr, «poi negli anni futuri andranno fatte considerazioni sull’impatto dei prezzi». Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Fs, Luigi Ferraris, nel corso di un’audizione al Senato sul nuovo piano industriale del gruppo. Gli investimenti di Rfi e Anas sono previsti nel nuovo piano rispettivamente pari a 110 e 50 miliardi nei prossimi 10 anni, «questo prima di conteggiare gli effetti dei prezzi legati all’inflazione e agli impatti visti più recentemente», ha precisato Ferraris, spiegando che «in questi giorni si stima un effetto prezzo intorno al 35-40%».

Il piano industriale 2022-2031 di Fs prevede investimenti per «190 miliardi e qualcosa di più, se contiamo gli effetti dei prezzi che non sono pienamente riflessi», ha proseguito l’ad, aggiungendo che gli investimenti sono «a servizio del Paese e della trasformazione del sistema di trasporto, che permetterà di posizionare l’Italia come un hub strategico per quanto riguarda il trasporto di merci e passeggeri nel Mediterraneo».

Quanto alla domanda di mobilità, Ferraris ha riferito che «abbiamo di fronte a noi grandi sfide, che vengono aggiornate con velocità impressionante anche a seguito degli eventi catastrofici che siamo chiamati a vedere, abbiamo cercato comunque nell’ambito di una visione a 10 anni di identificare le sfide nel nostro settore». In particolare, «all’orizzonte c’è una nuova domanda di mobilità, che in questi giorni vede un’accelerazione, soprattutto nel mondo del turismo, il che è molto positivo, forse per certi versi anche imprevista. È una domanda che speriamo si consolidi».

Al contrario, «per lo spostamento business vediamo ancora una situazione inferiore rispetto al 2019: ci aspettiamo un progressivo ritorno alla normalità verso il 2024-2025, molte aziende ancora oggi hanno un budget di trasporto molto ridotto rispetto al passato». Rispondendo a una domanda sulle attività del gruppo all’estero, Ferraris ha affermato che «non abbiamo l’ambizione di fare investimenti fuori dall’Europa, se non in un’ottica di valorizzazione delle nostre competenze e del nostro know how».

«Gli investimenti in infrastrutture li facciamo in Italia, in Europa si va con l’alta velocità e gli investimenti per favorire la multimodalità sulle merci, extra Europa si esportano competenze e know how, è anche un modo per essere presenti su alcuni mercati e restare in chiave prospettica coinvolti nell’evoluzione al di fuori del nostro Paese», ha aggiunto. Per quanto riguarda l’Europa, Ferraris ha ricordato che «a breve arriveremo in Spagna con l’alta velocità entro fine anno, quindi completeremo il nostro percorso di presidio del mercato europeo dell’alta velocità. In Europa siamo sull’alta velocità e trasportiamo le merci, con presenze in Germania, Gran Bretagna e Grecia».

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