È indubbio che questa pandemia abbia creato un senso di timore ed incertezza in merito al futuro, così come è innegabile che le previsioni su come e quando arriverà una ripresa economica siano al momento aleatorie.
La Storia, però, ci insegna che ad ogni crisi ha sempre fatto seguito, anche se con modalità e tempi differenti, una fase di recupero. La domanda da porsi è allora: come possiamo contribuire a questa tanto auspicata ripartenza?
Pensiamo al tessuto industriale italiano, alle tante aziende che fanno parte di una filiera e che faticano a ricevere ordini perché, a loro volta, i clienti finali si trovano ad operare in mercati di sbocco oggettivamente in difficoltà. In questo contesto l’approccio commerciale, sempre la prima leva per la creazione di nuove opportunità, dovrà forzatamente rivedere le proprie modalità. Si dirà che la riduzione delle possibilità di contatto, per esempio a causa delle restrizioni sui viaggi, rende più difficile la ricerca di progetti sui quali lavorare.
Si può però ragionare anche nella maniera opposta, e chiedersi come utilizzare questa fase per essere proattivi, non limitandosi a sperare in un cambiamento ma provando invece a generare nuove occasioni di sviluppo del proprio business.
Del resto, pure chiunque stia a valle di un’impresa si trova una fase di incertezza, con tanti dubbi da sciogliere e molteplici tematiche da affrontare. È allora il momento, paradossalmente, di essere ancora più vicini al cliente anche se magari solo in maniera virtuale.
Ciò significa essere pronti a sviluppare in codesign nuove applicazioni, suggerire nuove idee, essere ancora più disposti di prima a partecipare a gruppi di lavoro, ed in generale trasmettere una forte motivazione a cercare nuove soluzioni, siano esse tecniche, tecnologiche o di saving. Il tutto condito da quell’entusiasmo che rende noi Italiani unici al mondo.
Ecco perché in Marzocchi Pompe, durante questa fase, abbiamo deciso di dare ancora più enfasi allo sviluppo di nuovi prodotti.
Il mondo della meccanica, ed in particolare quello automotive, è ancora più di prima alla ricerca di soluzioni all’avanguardia; pensiamo ad esempio alla trazione elettrica ed alla guida autonoma (si veda “Smart mobility ed emergenza sanitaria: verso l’accelerazione di un trend”, pubblicato il 27 maggio 2020 in www.ripartelitalia.it). Vogliamo allora alimentare ancora più di prima questa sorta di “fuoco sacro” per l’innovazione, tipico in particolare della nostra tradizione emiliano-romagnola, creando nuovi prodotti da proporre ai nostri clienti o da aggiungere al nostro catalogo.
Crediamo infatti che un ruolo chiave nella ripartenza potrà essere giocato dalle aziende che sapranno proporre nuove idee in grado di rivitalizzare la domanda.
Questo discorso apre anche un tema che si inserisce nel contesto della tanta dibattuta collaborazione tra le Istituzioni e le Imprese.
Si parla spesso di incentivi, ovviamente molto importanti in questa fase delicata, ma l’argomento va inquadrato in un contesto più ampio, dai forti risvolti sociali.
Per riuscire ad essere vicini ai clienti e per sviluppare nuove idee tecnologicamente all’avanguardia occorre la relativa formazione.
Ecco allora come la crisi che stiamo vivendo possa generare una straordinaria opportunità.
Sarebbe il momento di una vera e propria rinascita degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali, fondata su una stretta collaborazione tra Stato ed Imprese, che sappia risvegliare nei giovani l’interesse per professioni all’interno del mondo industriale.
Diventerebbe una pietra miliare in un percorso di riduzione della disoccupazione giovanile, vero flagello dell’Italia di oggi già prima di questa fase storica. E nel medio termine sarebbe il preludio per un rafforzamento ed una crescita del mondo industriale italiano che potrebbe contribuire in maniera importante a ridare slancio al PIL del nostro Paese.
Possiamo dire, quindi, che come sempre sono le persone a fare la differenza e che ciò è a maggior ragione valido nel difficile contesto attuale. La chiave di volta è prima di tutto dentro ciascuno di noi. Una lamentela costruttiva è certamente logica, ma pericolosa nel momento in cui resta fine a sé stessa, diventando una sorta di catena che attanaglia la nostra mente e quindi la nostra creatività.
Al contrario, ribaltando l’approccio nel momento in cui ci si trova ad affrontare le difficoltà, ognuno di noi può portare un contributo per la tanto agognata ripartenza, chiedendosi cosa può fare per migliorare la situazione nel proprio microcosmo, sia esso la famiglia, l’ambiente lavorativo od ogni altra forma di comunità.
Dimentichiamoci che la ripresa arrivi grazie all’aiuto di un qualcuno lontano, i motori possiamo essere noi. Creare opportunità di miglioramento è una sfida impegnativa ma affascinante che ci porta al dovere, anzi al piacere, di guardare al futuro con ottimismo.








