Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano interviene sulla polemica delle false dichiarazioni attribuite a Falcone e Borsellino sulla separazione delle carriere: “Quando sbagliamo, diversamente dai bufalari che raccontano volutamente una ventina di balle al giorno, ci scusiamo con i lettori.
E lo facciamo oggi per aver preso per buone due citazioni sbagliate di Falcone e Borsellino, riprese da pubblicazioni scritte e online.
La frase di Falcone pro carriere separate purché il pm non passi sotto l’esecutivo rispecchia il suo pensiero ripetuto varie volte, ma non è tratta da un’intervista del ’92 a Repubblica.
Anche quella di Borsellino fotografa il suo pensiero fermamente contrario alla separazione delle carriere, ma non è tratta da un’intervista del ’90 a Samarcanda.
Grazie al cielo alcuni suoi interventi sono stati pubblicati da libri e riviste.
L’11.12.1987, parlando a Marsala su ‘Il ruolo del pm con il nuovo codice’, Borsellino definì la figura del pm ‘la più gravosa ma insieme la più esaltante nel nuovo processo… perché principalmente a essa è affidato il concreto attuarsi di quei principi di civiltà giuridica che col sistema accusatorio si vogliono introdurre.
E le ricorrenti tentazioni del potere politico, quali ne siano le motivazioni, di mortificare obiettivamente i magistrati del Pm, prefigurandone il distacco dall’ordine giudiziario, anche attraverso il primo passo della definitiva separazione delle carriere, non incoraggiano certo i ‘giudici’– ché tali tutti sentono di essere – a indirizzare verso gli uffici di Procura le loro aspirazioni’.
Quindi tutti, requirenti e giudicanti, si sentono ‘giudici’ e devono restare un unico ordine giudiziario.
Il 16.3.1987, in un convegno a Mazara del Vallo, Borsellino contestò chi voleva, come fa ora Nordio, sottrarre i giudizi disciplinari al Csm.
Anche per questo Msi, An e FdI si opposero sempre a separare le carriere.
Il 25.2.2004 un giudice della corrente MI (come Borsellino) ricordò in tv ad Augias: “Borsellino divenne procuratore a Marsala dopo essere stato giudice istruttore e giudice civile.
Probabilmente in alcune indagini di mafia queste competenze gli sono servite”.
Sapete chi era? – conclude Travaglio – Alfredo Mantovano, oggi sottosegretario a Palazzo Chigi”.







