Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Fabio Panetta, governatore Banca d’Italia: “Per le scelte sui tassi la Bce sia pragmatica e valuti l’inflazione” | L’intervento

Panetta-financial-26.03.2025

Sulla definizione dei tassi la Bce deve avere un approccio “pragmatico” e “basato sui dati” dell’inflazione e dell’andamento dell’economia. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, in un editoriale sul Financial Times.

LE CRITICITÀ DEL TASSO NEUTRALE

Dopo le riduzioni effettuate negli ultimi mesi, il dibattito all’interno del consiglio direttivo della Bce è andato focalizzandosi sempre più su quale sia il livello di neutralità dei tassi, in particolare su quello che gli economisti chiamano R-star, il livello a cui la linea monetaria non ha effetti né espansivi né restrittivi sull’economia.

Il problema, ha messo in evidenza il governatore, è che “R-star è invisibile e si muove. Si sposta nel corso del tempo, plasmato da forze strutturali come la demografia, i progressi tecnologici e le preferenze sui rischi. Peggio ancora, può essere stimato solo attraverso modelli o indagini caratterizzati da incertezza. Per l’area euro le stime attuali spaziano tra l’1,5 e il 2,5% in termini nominali”.

Quindi, cercare di usare questa misura ipotetica ora che si ritiene che i tassi siano diventati “notevolmente meno restrittivi” nell’area euro risulterebbe molto problematico. Panetta ha fatto il paragone con il sistema di geolocalizzazione satellitare Gps, se ci fosse un margine di errore di 5 km e si è distanti 500 km dalla destinazione la direzione di marcia “è chiara“, ma quando ci si avvicina a pochi chilometri dalla meta, la scarsa precisione diventa problematica.

Per questo “quando i tassi di interesse si avvicinano alla neutralità, bisogna focalizzarsi sulle previsioni di inflazione e sulle prospettive macroeconomiche“. Se i tassi di interesse si trovano in quella che Panetta chiama “l’area grigia” del R-star e l’inflazione sta calando verso l’obiettivo e la crescita economica resta debole “è plausibile che la politica monetaria risulti ancora restrittiva“.

IL FOCUS DEVE ESSERE L’INFLAZIONE

Nel frattempo “lo spettro dei dazi – reali o ipotetici – domina i titoli dei giornali. Allo stesso tempo, la sospensione del “freno al debito” in Germania e un piano di difesa comune europeo potrebbero introdurre un forte stimolo fiscale. Gli shock sono abbondanti e tutt’altro che dissipati – il che rende R-star una guida poco affidabile“, ha continuato il governatore sottolineando che “in questo contesto, fissarsi sul definire la politica monetaria come “restrittiva” rischia di mantenere lo sguardo sulla galassia di R-star, quando invece l’attenzione dovrebbe essere rivolta all’orizzonte dell’inflazione e a valutare se la posizione della Bce sia adeguata per raggiungere l’obiettivo del 2%“.

Nel complesso, gli indicatori macroeconomici e le previsioni suggeriscono che “c’è ancora lavoro da fare. Ma, data la quantità di “incognite note” che offuscano le prospettive, determinare esattamente quanto e quando intervenire rimane straordinariamente complesso. La Bce deve rimanere pragmatica e basata sui dati“.

Fortunatamente esiste una soluzione alternativa. Man mano che le stime di R-star diventano meno utili, le previsioni di inflazione tendono a essere più affidabili. Nel 2022-23, le previsioni della Bce erano gravemente errate a causa di shock – come l’impennata dei prezzi dell’energia – che hanno sconvolto i modelli di previsione. Ma nel 2024, con l’inflazione in costante calo verso l’obiettivo, le previsioni hanno riacquistato accuratezza e credibilità. Questo suggerisce una semplice regola pratica. Quando i tassi devono essere lontani dal livello neutrale, dare peso alle stime di R-star.

Non permetteranno una calibrazione precisa della politica, ma aiuteranno a valutare se la politica monetaria sia espansiva o restrittiva. Quando i tassi si avvicinano al livello neutrale, bisogna invece concentrarsi sulle proiezioni di inflazione e sull’andamento macroeconomico generale“. continua il governatore aggiungendo che “se i tassi di interesse rientrano nella zona grigia di R-star, l’inflazione continua a calare verso l’obiettivo e la crescita resta debole, è probabile che la politica sia ancora restrittiva“.

Il mandato principale della Bce è la stabilità dei prezzi: “le stime del tasso neutrale offrono un contesto utile, ma non dovrebbero dettare la politica“.

LA BCE DEVE GESTIRE UN DELICATO EQUILIBRIO

In questa fase, “le previsioni di inflazione forniscono una guida migliore. In questo momento, la Bce deve gestire un delicato equilibrio. Da un lato, la debolezza economica sta esercitando una pressione al ribasso sull’inflazione. Dati del Pil deludenti e una fiducia dei consumatori debole sono diventati elementi distintivi dell’Eurozona. Una stagnazione prolungata potrebbe spingere l’inflazione al di sotto dell’obiettivo del 2% della Bce. Le tensioni globali potrebbero inoltre scoraggiare ulteriormente consumi e investimenti“.

Dall’altro lato, “stanno emergendo nuove e potenti fonti di incertezza. Un temporaneo aumento dei prezzi dell’energia all’inizio di quest’anno ha evocato inquietanti ricordi del 2022“, ha concluso Panetta.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.