“Oggi l’Europa deve costruirsi una propria autonomia, trovando in sé stessa le risposte”, perché “la frammentazione del mercato in alcuni settori chiave provoca una doppia debolezza: del Paese singolo e dell’Unione europea nel suo complesso. Come Paese, non possiamo affidarci a un patriottismo mal riposto. Siamo troppo piccoli e sfioriamo l’irrilevanza. Ma anche in quanto Unione europea se il nostro mercato è frammentato siamo deboli. Guardiamo alla finanza. L’Unione europea è una colonia americana”. Lo dice Enrico Letta al Sole 24 ore.
“Sono circa 300 i miliardi di euro che ogni anno trasferiamo verso gli Stati Uniti, anziché far fruttare qui in Europa. Dobbiamo quindi integrare i nostri mercati nazionali per renderli più attraenti e più idonei a trasformare i risparmi in investimenti”, spiega l’autore del rapporto per l’Ue sul futuro del mercato unico.
“La forza americana non è scontata, e lo vediamo in questi giorni alla luce della volatilità di Wall Street” e penso “che con mercati più integrati l’Unione europea possa diventare molto attrattiva. Anche per questo dobbiamo superare il nanismo di cui abbiamo appena parlato”, sottolinea Letta.








