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Energia: “Dalle rinnovabili si avranno in Sicilia 5mila posti di lavoro entro il 2028” | L’analisi di Cgil

Dalle energie rinnovabili, entro il 2028, possono arrivare per la Sicilia oltre 5mila nuovi posti di lavoro. È il bilancio occupazionale degli investimenti di Renexia, Terna, Enel Green Power ed Erg, emerso nel corso di un convegno della Cgil Sicilia che si è tenuto presso il Cnr di Capo Granitola (Trapani).

“Sono segnali importanti”, ha detto il segretario generale regionale della Cgil, Alfio Mannino, “che fanno vedere in prospettiva la possibilità di cambiare il modello energetico e industriale della Sicilia, producendo nuova occupazione in settori strategici e agganciandosi alla green economy e agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni. È significativo che questi segnali arrivino nonostante l’atteggiamento di chi ha responsabilità di governo”.

Per la Cgil, “inadeguata e frammentaria è l’iniziativa del governo nazionale, che non coglie la centralità della Sicilia nelle politiche energetiche nazionali, mentre il governo regionale è assente e non ha colto il senso di scelte strategiche per cambiare il volto della Sicilia. Serve sviluppare non solo le energie da fonti rinnovabili, abbattendo anche i costi energetici per le famiglie, ma anche tutte le filiere collegate e l’industria nel suo complesso”.

Mannino ha specificato che “occorre puntare a fare della Sicilia una regione che produce ed esporta, non solo un luogo di transito di tubature. Emerge un nuovo orizzonte imprescindibile per il futuro della Sicilia, e il fatto che i grandi player, al di là della scarsa attenzione della politica, vogliano investire qui conferma le straordinarie potenzialità dell’isola”.

Per la Cgil, per cogliere le opportunità date dallo sviluppo di tutta la filiera delle fonti rinnovabili, “è necessaria un’iniziativa politica forte, cominciando col creare un’agenzia regionale per lo sviluppo, come sede di pianificazione e coordinamento”.

Fondamentali poi “il confronto con le parti sociali e lo snellimento degli iter autorizzativi”, ma anche “l’individuazione di aree industriali dismesse per i pannelli fotovoltaici, senza nuovo consumo di suolo, il risparmio energetico, lo sviluppo dei sistemi di accumulo e l’adeguamento della rete elettrica, lo sviluppo di processi di energia circolare”.

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