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Ecco un ruolo (possibile) per l’Italia | L’analisi di Ernesto Galli Della Loggia

Il forte legame personale che Giorgia Meloni intrattiene con la nuova amministrazione degli Stati Uniti suscita in Italia molte preoccupazioni”.

Ne parla Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera: “Ci si chiede infatti – osserva l’editorialista – se un tale legame, insieme alla notoria aggressività di Donald Trump nei confronti della Ue, non possa compromettere il nostro rapporto con Bruxelles.

Personalmente una tale domanda mi sembra soprattutto la spia della natura che troppo spesso hanno avuto i nostri rapporti con l’Europa, improntati a una timidezza molto somigliante alla subalternità. E tuttavia, come si sa, l’Italia ha sempre accettato senza fiatare la leadership franco-tedesca.

Ne è risultato che nel suo spazio geografico elettivo l’Italia non ha mai avuto un partner con cui cercare un’intesa per bilanciare in qualche misura l’orientamento massicciamente centro-settentrionale dell’Unione Europea e la conseguente egemonia franco-tedesca, acquistando così più influenza e più potere all’interno dell’Unione.

Guardando dunque le cose realisticamente, oggi come oggi – spiega Della Loggia – l’unico partner possibile per un nostro effettivo ruolo nel Mediterraneo si trova fuori dall’Unione Europea e sono gli Stati Uniti.

Una «special relationship» con gli Usa ai quali potrebbe fare molto comodo potere da un lato contare sulle opportunità per così dire strategiche offerte dalla nostra posizione geografica, dall’altro avvalersi di tutta una serie di rapporti, di canali di comunicazione, di conoscenze e di risorse materiali e immateriali che la nostra diplomazia ha saputo mettere a punto nel corso dei decenni in quest’area.

È ovvio che nell’immediato un simile scenario aprirebbe dei problemi con l’Europa: tanto più se, come sembra, l’amministrazione Trump intendesse davvero aprire un duro contenzioso sia con l’Ue che con i Paesi del vecchio continente facenti parte della Nato.

È anche vero, tuttavia, che proprio la probabilissima apertura di un contenzioso di tal genere rende realisticamente necessario e quanto mai opportuno, se non si vuole arrivare a una rottura rovinosa per tutti, che ci sia qualcuno capace di operare da mediatore tra le parti.

E perché allora di una simile mediazione non potrebbe farsi carico proprio l’Italia?

Giorgia Meloni – conclude l’editorialista – ha sicuramente le qualità personali di empatia e di comunicazione nonché le capacità politiche che servono per un compito del genere: a cominciare dall’attitudine a costruire la trama di relazioni che permette di arrivare a un risultato positivo”.

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