Il ruolo focale dell’efficienza energetica nel settore edilizio è dimostrato dalla recente entrata in vigore della Direttiva sulle case green con cui l’Europa ha imposto agli Stati membri misure per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, ridurre le emissioni di CO2 e i consumi, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2050 un parco immobiliare decarbonizzato a impatto climatico zero.
Secondo quanto previsto dalla Direttiva, infatti, gli Stati membri avranno a disposizione fino al 31 dicembre 2026 per redigere il Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici: un’esatta mappatura del percorso e delle metodologie di intervento volte a raggiungere una netta diminuzione dei consumi energetici derivanti da fonti fossili.
Tale traiettoria dovrà prevedere che entro il 2030 venga ridotto del 16% il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali, per arrivare ad un -20/22% nel 2035.
Per quanto riguarda la componente non residenziale, le nuove regole prevedono invece che almeno il 16% degli edifici in cui si registrano le prestazioni peggiori dovrà essere ristrutturato entro il 2030, raggiungendo il 26% nei successivi 3 anni.
Regole e tempistiche che normano il processo per l’efficientamento riguardano un’enorme quantità di immobili: 13 milioni di edifici, di cui circa l’89% per uso residenziale, secondo dati Istat rielaborati da Deloitte.
Questo rende necessaria la massima precisione nel monitoraggio e nella registrazione delle informazioni: è qui che le nuove tecnologie e la digitalizzazione giocano un ruolo importante.
Nel settore edile l’utilizzo di piattaforme digitali volte all’integrazione dei requisiti energetici nella documentazione di progetto assicura che le aziende tengano traccia delle rilevazioni effettuate sui cantieri da ristrutturare e, nelle nuove costruzioni, diano priorità all’efficienza energetica fin dall’inizio dei lavori.
Inoltre, la documentazione digitale dei processi di costruzione e l’archiviazione centralizzata semplificano la verifica della conformità e forniscono un registro completo del processo di costruzione, facendo risparmiare tempo ed energia sia alle aziende che alle autorità di regolamentazione.
Ampliando la prospettiva, vale la pena ricordare che servirsi di piattaforme digitali fornisce a tutto l’ecosistema di addetti ai lavori un supporto per efficientare l’intero processo costruttivo, portando una maggiore efficienza e precisione, minimizzando gli errori e le eventuali necessità di rilavorazioni che, secondo una ricerca di PlanRadar, possono comportare incrementi di costo dell’intero progetto fino all’11%.
Sebbene non si concentri direttamente sulle misure di miglioramento in termini di prestazione energetica, questo approccio supporta indirettamente l’esecuzione regolare delle attività di costruzione, ottimizzando l’uso delle risorse.
In sintesi, a fronte di una normativa che chiede a tutta la filiera del real estate un ripensamento nel modo di costruire, l’integrazione delle piattaforme digitali nei processi di edilizi contribuisce a velocizzare ed efficientare i processi di monitoraggio, garantendo la conformità e migliorando le prestazioni energetiche: un approccio che può fare la differenza anche in termini di produttività, rendendo le aziende che adottano questi strumenti più competitive sul mercato.
 
								 
				 
								 
								 
								 
								








