Lo stato di salute dell’economia del Sud Italia registra una sofferenza nel settore dell’automotive, ma anche diversi segni positivi per i settori energia, economia del mare, food, pharma.
Il quarto libro bianco presentato al forum “Verso Sud”, organizzato a Sorrento da The european house Ambrosetti segnala che dal 2021 il numero delle imprese nel Sud è cresciuto in misura maggiore rispetto alle altre macroregioni italiane (+0,2%) mentre il Nord Est è cresciuto dello 0,1% e Nord Ovest e Centro sono arretrate rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1%.
Il valore aggiunto del Sud è cresciuto del 15,9%, record in Italia.
I quattro settori manifatturieri di eccellenza del Mezzogiorno (automotive, aerospazio, farmaceutico e agrifood), il quadro presenta un 2024 con stabilimenti automobilistici del Sud che hanno perso oltre 193mila unità (-31,4%) e che, tra il 2023 e il 2024, l’export automotive è diminuito del -32,3% nel Sud Italia, contro un calo del -7,0% nel Centro-Nord.
Invece, Campania e Puglia sono tra le prime 5 regioni italiane per export del settore aerospazio e dove sono in corso progetti, nel settore, per un totale di 60 milioni di euro di investimenti.
Nel farmaceutico, le prime 4 regioni per crescita dell’export sono nel Sud Italia e la crescita del settore è riscontrabile anche nel valore aggiunto delle imprese farmaceutiche del Sud Italia, con il Molise e la Puglia in testa a livello nazionale.
Dal 2018 al 2023 il comparto è cresciuto del +55.46% in Molise e del +241% in Puglia; la Calabria al 4 posto (dopo le Marche) cresce del +113%.
Per quanto concerne l’Agrifood, al Sud si concentrano il 44,5% degli occupati della filiera nazionale, con Puglia e Sicilia ai primi posti in Italia e la Campania al quinto posto per Valore Aggiunto della Filiera Agrifood.
L’economia del mare, nel 2023 rappresenta il 32,2% del valore aggiunto (+42% rispetto al 2019) e il 37,3% degli occupati nazionali.
Numeri che fanno immaginare la possibilità per il Sud di qualificarsi come hub marittimo del Mediterraneo con una prospettiva di sviluppo legata al rafforzamento e all’efficientamento della governance del sistema portuale italiano e alla promozione dello sviluppo dell’intermodalità dei porti del Sud, incentivando le connessioni ferro-mare.
Altro tassello è aumentare i contributi economici per la costruzione di navi competitive rispetto all’Asia, per sostenere gli effetti delle normative europee green e “per prevenire gli effetti della Trumponomics sulla cantieristica e sul trasporto marittimo”.








