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Domenico Crocco, Primo delegato PIARC Italia: “La guida autonoma può salvare vite umane”

Domenico Crocco, Primo delegato PIARC Italia e Responsabile rapporti istituzionali internazionali ANAS, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.

Il suo intervento si è tenuto nel panel “Sperimentazione e sviluppi della guida autonoma“, moderato dalla giornalista Maria Leitner.

Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.

Oggi si è parlato di sviluppo della guida autonoma, si è parlato tantissimo della mobilità e del futuro che può avere. L’Italia è pronta per raccogliere questo futuro?

L’Italia in realtà è stata la prima a essere pronta per quanto riguarda la guida autonoma, perché in Italia dal 1998, quindi prima di Google, prima di Tesla, si è sperimentato il primo veicolo autonoma. Il 2010 è stato portato un pulmino da Parma a Shanghai senza conducente, con delle persone che erano lì soltanto a intervenire in caso di incidente, ma non c’è stato nulla, e quindi hanno portato un pulmino autonomo da Parma a Shanghai. Poi nel 2018 ci sono state le regole del Ministero, prima non c’erano, e attualmente in questo momento, mentre noi stiamo parlando, a Parma, sulla tangenziale di Parma ma anche all’interno, flotte di veicoli autonomi stanno attraversando la città senza conducente, in assoluta autonomia, ma anche senza incidenti.

Quindi è un risultato straordinario, anche perché, proprio per la sicurezza, in prospettiva il 94% degli incidenti che avvengono nel mondo, ne avvengono 1 milione e 300 mila ogni anno, in tutto il mondo circa 3 mila, in Italia speriamo sempre meno, ma la causa o con causa di questi incidenti per il 94% è del fattore umano. Quindi se noi riusciamo a eliminare col veicolo autonomo quel 94%, eliminando tra virgolette il conducente, ridimensionandone la sua influenza, questo può portare a risultati straordinari in termini di salvaguarda di vita, che è l’obiettivo più importante di noi operatori.

C’è però un momento di convivenza tra una flotta, comunque un parco macchine datato e uno innovativo, e da questo punto di vista anche regolatorio, bisogna un attimo trovare la quadra per gestire tutto insieme?

Sì, non tutti possono permettersi l’auto nuova che è dotata di tutti gli ADAS, come prevede appunto i sistemi automatici di assistenza alla guida, che la Commissione europea ha previsto come obbligatori, ma per i veicoli nuovi. Devo dire che l’ACI ha fatto negli anni passati una battaglia per fare in modo che alcuni ADAS, tipo la frenata d’emergenza, fossero applicati anche aftermarket su veicoli usati. Questo sarebbe molto importante, perché voglio dire applicare un veicolo usato, un sistema di guida autonoma in qualche modo, quindi di frenata d’emergenza e sarebbe fondamentale per evitare migliaia di incidenti. In Europa ne avvengono circa 20.000 all’anno e chissà, magari potrebbero applicarsi anche in altri continenti come Africa o India, che hanno invece il record mondiale, triste record mondiale degli incidenti mortali.

Siamo al terzo anno degli Stati Generali, abbiamo portato avanti questo modello di dialogo tra istituzioni e imprese e quest’anno abbiamo dedicato due panel all’Automotive. Quanto è importante su questo segmento avere un dialogo a tutti i livelli, con le imprese, con i cittadini, con le istituzioni?

È fondamentale, anzi questo evento bellissimo si svolge a novembre, proprio in occasione del mese in cui si ricordano le vittime sulla strada. Mi piacerebbe lanciare da questo evento un appello ai gestori stradali, autostradali, al governo, a tutti gli stakeholders interessati, per puntare non solo sulle nuove tecnologie come per esempio la guida autonoma, che abbiamo visto quanto sia importante sulla sicurezza, ma anche su altri due fattori.

Il primo, l’illuminazione, è stato dimostrato che il picco degli incidenti mortali si svolge al tramonto, quando l’illuminazione artificiale non è ancora attivata, ma la circolazione stradale è sempre molto intensa. Ecco allora, illuminiamo di più le nostre strade e risparmieremo tantissime vite.

Seconda cosa, possiamo giustamente prevedere, come il codice della strada prevede, un inasfrimmento delle pene per chi guida in modo alterato e quindi senza condistrazione o con l’uso del cellulare, però noi sappiamo che se queste persone non vengono individuate durante le infrazioni, purtroppo le persone muoiono attraversando la strada o addirittura con il verde. A questo punto io lancio un appello a utilizzare quanto più possibili i sistemi tecnologici di rilevamento degli incidenti, quelli che con una fotocamera, con intelligenza artificiale, riescono a isolare l’immagine dell’incidente, solo quella nel rispetto della privacy, mandarla in tempo reale agli organi di sicurezza e levare la multa.

Quando uno riceve una multa per averse passato col rosso di 600 euro, 1000 euro eccetera, ci pensa due volte prima di compiere lo stesso errore e di mettere il povero pedone che attraversa sulle strisce in difficoltà. Io vorrei che questo appello venisse proprio da questo evento, gli stati generali della ripartenza, nella ricorrenza del mese delle vittime sulla strada come un messaggio di salvaguarda della vita, di rispetto della vita umana.

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