Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Cresce il PIL e si riduce il rapporto col debito grazie alle costruzioni | L’analisi di Sergio De Nardis

La revisione Istat dei conti economici annuali del biennio 2023-2024 corregge al rialzo il livello del Pil, riduce di conseguenza il rapporto debito/Pil e migliora la base di partenza della previsione attualmente in elaborazione al Mef.

La revisione più importante riguarda il 2023, anno per il quale l’Istat dispone dei conti completi delle imprese, fondamentali per una più corretta valutazione dell’economia. In quell’anno la crescita del Pil reale è alzata all’1% dallo 0,7% dei precedenti conti.

È la correzione degli investimenti in abitazioni (il cui tasso di crescita 2023 sale al 24% dal 18,1% della vecchia stima) a fornire il più forte contributo alla revisione, evidentemente per una migliore e più completa valutazione degli effetti degli incentivi edilizi.

Il drastico ridimensionamento di questi ultimi ha, invece, un impatto al ribasso più marcato di quel che si sapeva nel 2024 (-7,1% anziché -3,1%). Ciò, però, viene in parte compensato dall’accelerazione, più forte che nelle precedenti stime, delle spese in costruzioni alimentate dal Pnrr.

Nell’insieme la crescita del Pil 2024 (anno ancora provvisorio, mancando i dati delle imprese la cui inclusione conduce quasi sempre a correzioni al rialzo) non varia rispetto alla precedente stima (+0,7%).

A seguito di queste revisioni, il livello del Pil a prezzi correnti sale, rispetto ai vecchi conti, dello 0,5% nel 2023 (11.200 miliardi in più, incremento che beneficia anche di un maggior deflatore rispetto alla pregressa valutazione) e dello 0,3% nel 2024 (7.400 miliardi).

Queste variazioni del Pil nominale non sono tali da incidere in misura apprezzabile sui saldi di finanza pubblica, confermati ai valori precedenti (deficit al 7,2% del Pil nel 2023 e al 3,4% nel 2024), ma conducono a una nuova, rilevante limatura del rapporto debito/Pil.

Esso risulta più basso, rispetto alle stime del Mef dello scorso aprile, di 0,7 punti nel 2023 e di 0,4 punti nel 2024 (134,9% contro 135,3% di aprile).

Da questo minor livello potrà quindi partire la previsione sul debito del Mef: un ulteriore elemento facilitatore per la strategia di tenuta dei conti del Ministro Giorgetti.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.