Il turismo nel Sud Italia mostra segnali di crescita, con una crescita media degli arrivi pari a +31,7% nell’ultimo decennio, ma deve promuovere strategie mirate a valorizzare il patrimonio diffuso, sviluppare le infrastrutture, attrarre investimenti e diversificare l’offerta.
Il libro bianco presentato da Ambrosetti al forum in corso a Sorrento “Verso Sud”, riporta incrementi che riguardano in particolare: Basilicata (+55,4%), Sardegna (+45,5%) e Puglia (+44,4%) che sono anche le prime 3 regioni italiane per crescita turistica tra il 2014 e il 2023.
Basilicata (+172,6%) e Puglia (+144,9%) registrano anche la miglior performance di crescita di arrivi stranieri nel decennio.
In generale resta un ampio gap da colmare nel turismo internazionale: nel Sud Italia arriva il 14,3% del totale dei turisti stranieri.
Resta centrale in tal senso il contributo del crocierismo: l’Italia è la prima destinazione in Europa e i porti del Sud sono cruciali (con Napoli 5 nel Mediterraneo).
Permangono criticità legate alla bassa diversificazione e ad una insufficiente dotazione infrastrutturale.
Su quest’ultimo aspetto, segnala il quarto report, il gruppo FS sta realizzando opere infrastrutturali, grazie a oltre 25 miliardi di euro con fondi Pnrr.
Tra le opere chiave, segnalate: la linea AV Napoli-Bari, la Salerno-Reggio Calabria e la Palermo-Catania-Messina.
Ogni giorno sono attivi circa 1.200 cantieri su tutto il territorio nazionale, di cui oltre la metà per nuove opere.
Inoltre, con il Contratto di programma 2022-2026, RFI prevede investimenti per 108 miliardi, ai quali viene associato un effetto moltiplicativo pari ad 1,7, garantendo un impatto economico complessivo di 184 miliardi di euro.








