Già alla sua nascita, “The Winesider” venne considerata come una Amazon del vini. Ora da semplice start-up battezzata al Politecnico di Torino, è diventata grande e si schiera dalla parte dei ristoratori come supporto nella ripartenza del post Covid-19.  La sintesi è: Paghi quello che stappi e ottimizzi la gestione. A spiegare nei dettagli sono Gianni e Giacomo Miscioscia, padre e figlio, co-founder di The Winesider, la foodtech company che, di fatto, ha ‘rivoluzionato il modo con cui i ristoranti si   riforniscono di vino. 
Oggii Miscioscia hanno pensato che la loro piattaforma tecnologica possa diventare strategica in questo periodo di crisi. Tutto questo a partire da un aspetto   fondamentale come appunto la riorganizzazione della cantina, operazione per la quale solitamente si spendono non meno di 20.000 euro. ”Uno degli asset fondamentali dell’esclusivo sistema di servizi offerto da The Winesider – spiega Gianni Miscioscia – è proprio il   conto vendita, per cui il ristoratore paga solo le bottiglie che vende. In tal modo si libera capitale che può essere reinvestito magari nella promozione del locale, non si immobilizzano risorse e, al  tempo stesso, viene aggirata la problematica dell’invenduto”. 
A tutto questo, spiegano, viene inclusa una consulenza specializzata per l’organizzazione della cantina con la formazione del team di sala, una carta vini automaticamente aggiornata, la digitalizzazione di operazioni quali inventari, ordini  e pagamenti, una dashboard di controllo per verificare i dati di   vendita e orientare di conseguenza il proprio business e una serie di   contenuti interattivi per migliorare la client experience. Tutto a portata di App.
The Winesider, tra l’altro,  si avvale della più grande selezione di etichette italiane dedicate al settore Ho.Re.Ca., curata insieme al proprio team di esperti consulenti, team che annovera tra le proprie fila anche il sommelier Luca Gardini, Campione del Mondo nel 2010. L’app garantisce quindi una semplice ed efficace gestione in tempo reale della cantina, riducendo il volume di stoccaggio e cancellando il rischio di non disporre di uno dei vini della carta. Con la sua logistica efficiente The Winesider garantisce la consegna quando ce   n’è bisogno, evitando rotture di stock, ma senza congestionare il   magazzino. 
I Miscioscia, lo scorso anno, hanno avuto un fatturato di 1,5 milioni di euro, mentre lo scorso gennaio è stato messo a segno un importante aumento di  capitale, dell’ordine di 2 milioni di euro, con l’entrata di   investitori istituzionali e internazionali. ”Crediamo che la tecnologia e l’innovazione – conclude Giacomo Mascioscia, anticipando i contenuti del nuovo manifesto aziendale –   siano un’opportunità continua per fare le cose meglio, con meno sprechi e con più efficienza”.

 
								 
				 
								 
								 
								 
								







